AREZZO – Arezzo mantiene un trend turistico
positivo, nonostante le difficoltà a proporre strategie politiche legate alla
cultura e alla valorizzazione del territorio. All'indomani delle festività
pasquali e con l'avvicinarsi della bella stagione, i Popolari per Arezzo
esprimono la loro delusione per una città che ancora non riesce a promuovere le
sue bellezze e che si fa nuovamente trovare impreparata di fronte alle sfide
turistiche. L'ultimo segnale di questa situazione è rappresentato dalla chiusura
di alcuni musei statali nei giorni di Pasqua e Pasquetta, giornate
tradizionalmente legate al turismo e alle gite fuoriporta, mentre ben più grave
è la mancata celebrazione dei seicento anni dalla nascita di Piero della
Francesca. Questo anniversario poteva infatti rappresentare un importante
volano turistico che è stato sfruttato da città come Forlì, che ha ottenuto
ottimi risultati con la mostra "Piero della Francesca: indagine su un
mito", e dalla stessa Sansepolcro che in "Indagini sulla resurrezioni"
ha ospitato opere dedicate a questo grande genio e ad altri artisti quali
Pietro Lorenzetti e Giorgio Vasari.
Niente di tutto questo, al contrario, ha
interessato Arezzo. L'assenza di strategie culturali ha ripercussioni negative
anche sul turismo come testimoniato dalla breve permanenza dei visitatori che,
prevalentemente italiani, hanno soggiornato in città per pochissime notti. «Arezzo è una città dotata di un grande
patrimonio artistico e culturale - spiega Massimo Soletti dei Popolari per
Arezzo, - e questa ricchezza permette di
attirare visitatori anche in assenza di vere politiche culturali e turistiche,
come dimostrato dalle ultime festività pasquali. Questo non è però sufficiente:
occorre un progetto serio e lungimirante per rilanciare le risorse del
territorio, spesso poco conosciute rispetto a quelle di altre città
toscane o comunque ancora poco sfruttate».
Una problematica è legata alla divisione di competenze
all'interno della giunta tra l'assessore alla cultura e l'assessore al turismo,
due ruoli strettamente connessi ma trattati autonomamente e separatamente. Per
quanto riguarda la cultura, tra l'altro, manca una figura dedicata
appositamente a questo ambito dal momento che la delega è affidata direttamente
al sindaco, dunque l'auspicio dei Popolari per Arezzo è che questo importante
ruolo non resti vacante ancora a lungo. «Investire
sulla cultura - aggiunge il segretario Lorenzo Roggi, - significa valorizzare Arezzo, aumentare il
turismo e, di conseguenza, portare benefici all'intera economia del territorio.
In questo senso occorre una figura preposta esclusivamente a questo ambito con
le competenze per pianificare il futuro e, di conseguenza, le sorti culturali e
turistiche della città».
Arezzo,
mercoledì 30 marzo 2016
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