AREZZO
– Sport e sociale si incrociano nell'attività dell'Arezzo Rugby. Oltre ad
allenamenti e partite, la società sta investendo nell'organizzazione di corsi,
convegni e seminari gratuiti a cadenza bimestrale con l'obiettivo di promuovere
un processo di formazione e di educazione per trattare le più svariate
tematiche: dalla disabilità al contrasto a doping e bullismo, dall'educazione
alimentare all'integrazione interculturale. Questo impegno concretizza quanto
previsto dal bando di gestione dell'impianto di via dell'Acropoli che ha visto
l'Arezzo Rugby premiato dal Comune anche
in virtù della propria attenzione verso le varie problematiche sociali.
Il più recente di questo ciclo di appuntamenti promosso
dalla società è stato l'incontro "Uno per tutti, tutti per uno" che
ha trattato le dinamiche relative al bullismo, spiegando come in famiglia e
nello spogliatoio sia possibile individuare e contrastare questo triste
fenomeno diffuso tra bambini e adolescenti.
A parlarne è stata la dottoressa
Jessica Grassi, professionista laureata in scienze e tecniche di psicologia
clinica che si è confrontata con tecnici, atleti e genitori, illustrando la
problematica e ascoltando le storie personali dei presenti. Il dibattito, a cui
sono state invitate tutte le società rugbystiche della provincia e i
rappresentanti della federazione, si è sviluppato attraverso l'illustrazione
del bullismo tradizionale e del più moderno cyberbullismo che, oltre a
coinvolgere in modo paritario maschi e femmine, può avere effetti molto più
gravi per il carattere virale del web. L'attenzione si è spostata poi sui
segnali che indicano il coinvolgimento in dinamiche di bullismo, sul ruolo
della famiglia e sulle correte pratiche da tenere su internet, soffermandosi
infine sui fenomeni che possono verificarsi nello spogliatoio e sul delicato
compito dell'allenatore-educatore. «La
federazione - commenta Francesco Cherubini, presidente dell'Arezzo Rugby, -
ha più volte ribadito con orgoglio come
il rugby sia uno sport dove non sono stati riscontrati episodi di bullismo.
Nonostante questo, abbiamo ritenuto importante promuovere questo incontro per
sensibilizzare le famiglie e gli stessi ragazzi sui suoi sintomi e sulle sue conseguenze,
dal momento che si tratta di un fenomeno che può riguardare potenzialmente
chiunque e che può verificarsi in ogni ambiente, dalla scuola al web».
Il progetto sociale dell'Arezzo Rugby raggiungerà a
breve un secondo traguardo, dal momento che tre ragazzi con disabilità seguiti
dalla dottoressa Grassi inizieranno ad allenarsi gratuitamente sui campi di via
dell'Acropoli. Questi nuovi atleti giocheranno con i rugbysti delle varie
squadre giovanili, vivendo così un'occasione di integrazione e di confronto che
ribadisce l'importante valore educativo insito nell'attività sportiva. «Lo sport deve essere per tutti -
aggiunge Cherubini, - dunque siamo
orgogliosi di questa collaborazione avviata con la dottoressa Grassi».
Arezzo, venerdì 5 maggio 2017
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