AREZZO – L'amministrazione comunale deve
tutelare la zona di via Romana da nuovi allagamenti. I Popolari per Arezzo
hanno presentato un'interrogazione all'assessore ai lavori pubblici Franco
Dringoli per conoscere gli interventi programmati dalla giunta per evitare che
in futuro il quartiere di Arezzo sia nuovamente invaso dalle acque. Negli
ultimi mesi infatti le piogge intense e ricorrenti hanno causato numerosi
disagi e danni ai residenti e ai negozianti, con frequenti allagamenti
concentrati soprattutto tra via Manzoni e Via Chiarini e tra via Leopardi e via
Pascoli, spesso in prossimità dei sottopassaggi e delle strisce pedonali
sopraelevate. I Popolari per Arezzo hanno sottolineato come tra le cause di
questa situazione vi siano la mancata pulizia dei fossi della zona che ha
impedito il corretto deflusso delle acque, l'intasamento dei tombini che non ha
canalizzato le piogge e l'inadeguatezza della rete fognaria che, in seguito
all'espansione della città, non risponde più ai reali bisogni del quartiere.
«L'amministrazione - ha spiegato il
consigliere comunale Luigi Scatizzi, - si
è dimostrata interessata e sensibile alle esigenze dei cittadini e ha promesso
interventi per prevenire e sanare le condizioni di viabilità e di deflusso
delle acque piovane. Negli ultimi mesi si è intensificato il fenomeno delle cosiddette
"bombe d’acqua", dunque è importante agire con urgenza per evitare
nuove future problematiche».
Per questo motivo, i Popolari per Arezzo hanno
chiesto all'assessore di rendere pubbliche le valutazioni effettuate dai
tecnici comunali sulle modalità d'azione per migliorare e adeguare il
quartiere, presentando un dettagliato programma dei tempi e degli investimenti
per gli interventi da attuare nel 2014. «Abbiamo
inoltre chiesto - aggiunge Lorenzo Roggi, segretario dei Popolari per
Arezzo, - se siano stati sollecitati Nuove
Acque per procedere alla manutenzione dei tombini e l'Ente di Bonifica Val di
Chiana per le opere di ripulitura dei fossi e degli alvei dei torrenti. Sono
piccoli interventi che potrebbero prevenire problemi molto più gravi».
Arezzo,
martedì 6 maggio 2014
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