AREZZO – La scelta di chiudere la scuola materna di
Matrignano è difficilmente giustificabile. I Popolari per Arezzo esprimono forti
perplessità per una decisione che cozza con il programma triennale delle opere
pubbliche approvato nel corso dell'ultimo consiglio comunale che prevedeva un
intervento di 600.000 euro di priorità "1", dunque di massima
priorità, per l'adeguamento strutturale dell'asilo con lavori da eseguire già a
partire da quest'anno. Questo rappresentava un segnale importante riguardo alla
volontà e alla necessità di intervenire per garantire qualità e sicurezza alle
famiglie e alla comunità locale. I lavori per Matrignano, tra l'altro, andavano
ad integrarsi con altri interventi simili che, impiegando importi altrettanto
rilevanti e sfruttando anche le risorse provenienti dal bando governativo di riqualificazione
urbana, riguardavano la messa in sicurezza dei solai della scuola elementare
Masaccio e della scuola materna Modesta Rossi.
Alla luce di questo dietrofront, i Popolari per Arezzo
chiedono all'amministrazione di chiarire come mai questo cambiamento circa
l'intervento e come sia stato possibile introdurlo in un piano discusso da soli
pochi giorni e approvato in consiglio comunale, dimostrando la mancanza di un
progetto politico organico e lungimirante.
«Questo
cambiamento é una vera e propria scelta politica di cui l'amministrazione deve
assumersi la responsabilità - commenta Massimo Soletti dei Popolari per
Arezzo. - La decisione è stata
giustificata dall'indisponibilità di risorse economiche, ma allora come si
spiega il suo inserimento nel piano delle opere pubbliche? E come mai sono
state aperte le iscrizioni se questi problemi erano già noti? E cosa ne sarà
dell'edificio che ospita la scuola materna? E per cosa verranno utilizzati i
600.000 euro stanziati e votati per Matrignano? In questa vicenda emerge una
lunga serie di contraddizioni che l'amministrazione comunale ha il dovere di
chiarire ai cittadini e alle famiglie coinvolte».
Arezzo,
martedì 21 marzo 2017
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