AREZZO
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La razionalizzazione delle
risorse non può prevalere sulla qualità del servizio della mensa, soprattutto
se destinato ai bambini. I Popolari per Arezzo, raccogliendo le lamentele e le
preoccupazioni di alcune famiglie, esprimono contrarietà al progetto dell’amministrazione
di attivare un centro di cottura centralizzato per l’intero servizio di
ristorazione scolastica. Il Comune ha pubblicato un’indagine di mercato per la
manifestazione di interesse per un project
financing orientato alla realizzazione e alla gestione di questa futura struttura,
ma l’associazione evidenzia dubbi sull’opportunità di concretizzare un
intervento che sembra orientato esclusivamente al risparmio ma che andrebbe a
penalizzare il servizio offerto ai bambini aretini.
Una produzione di un numero
di pasti tanto elevato da distribuire tra tutte le scuole comunali, infatti, non
può essere paragonata per qualità, attenzione e cura alla produzione in piccole
realtà o in cucine interne.
Un’ulteriore
considerazione dei Popolari per Arezzo riguarda la scelta di ricorrere al project financing che, di conseguenza, sottrae
il centro di cottura centralizzato dalla gestione e dal controllo diretto del
Comune, favorendo un ulteriore interessamento del privato che renderebbe ancor
più marcata l’esigenza del profitto economico. «Occorre fornire risposte più precise alle famiglie che pagano le rette
per i loro figli - commentano i Popolari per Arezzo, - precisando se questa operazione comporta un reale miglioramento del servizio
e in quali termini. Trattandosi di grandi numeri, infatti, quali saranno i
tempi di produzione e distribuzione? E cosa sarà fatto per preservare la
qualità dei pasti? Se, infatti, per risparmiare qualche euro dovesse essere
messa in discussione la qualità e l’efficienza di un servizio tanto importante
quale quello della mensa, riteniamo che sia il caso di interrompere il
progetto. Numerose famiglie sono in allarme, dunque invitiamo l’amministrazione
a fare piena chiarezza».
Arezzo,
martedì 13 novembre 2018
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