AREZZO – Tra canti liturgici, riflessioni e
poesie, un doppio concerto di gregoriano per portare alla scoperta della
“musica del silenzio”. Il coro femminile Vocinsieme e il coro maschile
Cantantibus Organis uniranno le rispettive voci in due serate dal titolo “Terra
tremuit” che si svilupperanno tra gli otto modi di questo suggestivo genere
musicale sviluppatosi agli albori del cristianesimo e poi durante il Medioevo.
Il primo appuntamento sarà alle 18.00 di sabato 1 dicembre alla chiesa di San
Filippo di Cortona e il secondo sarà alle 19.00 di domenica 2 dicembre alla
chiesa di Sant’Agostino di Arezzo.
Il
perno dei due concerti sarà la valorizzazione della cosiddetta “musica del
silenzio” tipica del gregoriano che, senza alcun accompagnamento strumentale e
senza polifonia, fa leva esclusivamente sulle parole e sui silenzi.
La voce
diventa lo strumento per elevare una preghiera eseguita all’unisono e con
essenzialità, in un clima di meditazione e di reale ascolto: il semplice canto
è inteso come un’occasione per creare una forte intimità con sé stessi, con gli
altri e con la propria fede. Il doppio evento dà seguito alla collaborazione
avviato da Vocinsieme e Cantantibus Organis che, nel dicembre del 2017, tennero
un primo concerto insieme in cui proposero quattro degli otto schemi modali del
gregoriano, ognuno dei quali collegato a sentimenti e stati d’animo
diversificati. Le prossime due serate di San Filippo e di Sant’Agostino,
dunque, termineranno questo percorso facendo conoscere e ascoltare i quattro modi
mancanti. Nei due concerti di “Terra tremuit” la spiritualità del canto sarà
rinforzata e accompagnata anche da momenti di riflessione attraverso le letture
e i pensieri del biblista don Dino Liberatori, e da momenti poetici tenuti da
Eleonora Angioletti. «Con questo doppio
appuntamento in programma a Cortona e ad
Arezzo - spiega la maestra Anna Seggi, direttrice e fondatrice nel 2013 del
coro Vocinsieme, - chiudiamo il nostro
percorso per valorizzare e per far scoprire la bellezza degli otto modi gregoriani,
in un intimo rapporto tra pensieri, poesie e melodie. Il gregoriano è il “canto
dell’anima e del silenzio” perché, spogliato di ogni ornamento musicale, costruito
tutto sulla voce umana e sul valore delle singole parole, accompagna l’uomo di
ieri e di oggi in un simbolico cammino volto a far riemergere il rapporto vivo
e forte con la propria fede».
Arezzo,
lunedì 26 novembre 2018
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