domenica 1 giugno 2014

A rischio i corsi di laurea aretini nelle professioni sanitarie

AREZZO – Prosegue il lento impoverimento dei corsi di laurea della città di Arezzo. L'Università di Siena, gravata da una crisi finanziaria, sta infatti attuando una politica di decentramento con l'obiettivo di ridurre i costi riportando nella propria città i corsi di laurea e le lezioni dislocate in altre sedi. Queste decisioni stanno colpendo anche Arezzo come dimostra la recente scelta dell'ateneo di ridurre i servizi per i corsi di laurea nelle professioni sanitarie, mettendo a rischio le iscrizioni anche per facoltà storiche come "Infermieristica" (che ogni anno forma oltre 55 infermieri), "Tecniche di laboratorio Biomedico" e "Fisioterapia". I nuovi iscritti di questi corsi vedranno trasferite parte delle lezioni dalla sede di Arezzo a quella senese, vivendo in prima persona numerosi disagi economici e logistici. Queste problematiche sono state evidenziate dai Popolari per Arezzo in un'interrogazione presentata nel corso dell'ultimo consiglio comunale per chiedere all'amministrazione se è stata informata di questo progetto di ridimensionamento dei suoi corsi di laurea e, nel caso, di scongiurare questo trasferimento.
«Il Comune deve difendere questi corsi - ha spiegato Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - che hanno sempre formato tanti professionisti sanitari e che hanno fornito a tanti giovani la possibilità di avere sul territorio un corso di laurea efficiente per la formazione di infermieri, fisioterapisti e tecnici di laboratorio. Questi stessi giovani rischiano ora di vivere un lento spostamento da Arezzo a Siena per una scelta che rappresenta un vantaggio economico per l'università senese ma che scarica tutti i suoi costi sugli studenti e sulle loro famiglie che si troveranno a sostenere spese economiche per i viaggi e notevoli difficoltà logistiche per i pessimi collegamenti tra le due città».
I corsi aretini sono strettamente connessi con gli ospedali provinciali dunque i Popolari per Arezzo chiedono un pronto intervento anche della direzione sanitaria dell'Asl8 per arginare insieme al Comune lo scenario previsto dall'Università di Siena. «L'Asl8 - ha aggiunto il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - ha recentemente incontrato la Commissione Sanità del Comune e ha rimarcato l'importanza del legame tra Arezzo e i suoi corsi di laurea, con l'obiettivo di farli crescere e di estenderli nell'area del Pionta». Una soluzione provvisoria proposta dai Popolari per Arezzo è di prevedere innovative lezioni di teledidattica in cui il docente interagisca con gli studenti tramite apparecchi informatici. Questa forma di insegnamento, già adottata da altre università italiane, permetterebbe con un costo irrisorio di scongiurare momentaneamente i tanti disagi che altrimenti sarebbero vissuti dai 200 universitari aretini.

Arezzo, domenica 1 giugno 2014

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