lunedì 16 giugno 2014

"Destinazione Arezzo", la necessità di sviluppare il turismo

AREZZO – All'indomani dell'inaugurazione della seconda edizione di Icastica, la comunità aretina è nuovamente spaccata tra entusiastici consensi e numerose critiche. Tra queste spiccano quelle di cittadini e associazioni per la protezione degli animali nei confronti delle discusse opere artistiche di Damien Hirst. In questo senso le Acli provinciali di Arezzo, da sempre aperte verso le diverse modalità di rappresentare ed esprimere l'arte, seppur mantenendo perplessità e criticità rispetto alle produzioni dell'artista inglese, sono pronte ad esprimere il loro parere positivo verso Icastica per la capacità di vitalizzare la città e di intercettare attraverso l'arte continui e consistenti flussi di turisti, rappresentando una formidabile opportunità per la crescita economica del territorio. A preoccupare le Acli è però la constatazione che questa tipologia di iniziative sia destinata a rimanere isolata perché nella città manca una predisposizione e una capacità nel considerare il turismo come una risorsa strategica di fondamentale importanza.
«Nell'amministrazione - spiega il presidente provinciale Stefano Mannelli, - manca spesso la volontà di intraprendere rinnovate modalità nell'analisi e nella gestione dei flussi turistici potenzialmente interessati a visitare la città».
Per essere turisticamente più efficaci, le Acli invitano a studiare politiche in grado di coinvolgere l'intero asset degli addetti del settore, lavorando sul patrimonio artistico, storico e culturale della città: i capolavori di Piero della Francesca, la genialità di Giorgio Vasari, la Fiera Antiquaria, la Giostra del Saracino, la bellezza di Piazza Grande e di tanti meravigliosi scorci celebrati nel film "La Vita è Bella", senza dimenticare il Museo Etrusco e i tesori contenuti in chiese millenarie. Inoltre la città gode di Arezzo Fiere e Congressi, un centro con notevoli capacità ricettive e di espansione ma limitato dal fatto che ancora il turismo congressuale stenta ad emergere come una carta da spendere nella promozione del territorio. «Se una città e i suoi abitanti credono nel turismo - continua, - vanno create le condizioni per dotare il sistema di una squadra di lavoro esperta, capace, fresca e competente nell'interpretare questa risorsa in una chiave moderna, professionale e proiettata alla creazione di business e ad opportunità di crescita e di lavoro nel presente e nel futuro». L'indotto generato con il turismo si costruisce e si consolida con piani di sviluppo di ampia portata e non con sporadiche operazioni di maquillage. La conoscenza delle tecniche di vendita di un prodotto complesso come quello di una città, del suo territorio e dei suoi patrimoni artistici si strutturano solo con piani e politiche di lunga durata e con l'impiego di destination managers specializzati nel settore e efficaci nella promozione e nella vendita di un pacchetto completo che potrebbe essere chiamato "Destinazione Arezzo". «In questi tempi e con il gap negativo che negli anni la nostra città ha accumulato rispetto ad altre - conclude Mannelli, - le Acli di Arezzo auspicano che il problema trovi spazio all'interno dell'amministrazione per l'avvio di un tavolo di lavoro dedicato al turismo che vada ad includere e a coinvolgere tutte le forze in campo nel produrre nuove idee e piani attuativi in tale direzione».

Arezzo, lunedì 16 giugno 2013

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