AREZZO – La politica si è dimenticata della pesca
e dei pescatori. L'allarme è lanciato dai Popolari per Arezzo che si rivolgono
alle istituzioni per portare l'attenzione su una problematica che sta colpendo
una disciplina sportiva che, sul territorio provinciale e regionale, coinvolge
e appassiona migliaia di persone. Il tema, già sollevato nei mesi scorsi da
alcune associazioni aretine, riguarda il vuoto di competenze e di risorse
legate alle politiche per la pesca che precedentemente erano di competenza
delle vecchie Provincie e che, in seguito alla riforma istituzionale di questi
enti, la Regione non ha ancora riassegnato e gravano dunque nell'incertezza. Le
varie associazioni, di conseguenza, sono senza alcun riferimento istituzionale
e senza le risorse economiche pubbliche derivate dall'impegno al servizio del
territorio e degli appassionati.
«Ci
rivolgiamo ai rappresentati politici del territorio aretino all'interno della Regione
Toscana - spiegano i Popolari per Arezzo, - perché si interessino alle problematiche di un'attività che merita una
risposta sul suo futuro e sulle risorse di cui potrà disporre. Ogni pescatore
versa annualmente una tassa regionale, dunque è doveroso garantirgli certezze e
superare l'attuale situazione di stallo».
Il territorio di Arezzo ha una lunga e gloriosa tradizione
legata a questo sport che ogni anno annovera la vittoria di titoli italiani e
internazionali, ma a preoccupare i Popolari per Arezzo sono soprattutto le
conseguenze ambientali legate allo stop delle attività delle associazioni di
pesca. Alcune di queste, infatti, sono attive in servizi volontari di vigilanza
ittica, nel monitoraggio della qualità dei corsi d'acqua, nell'individuazione
di problematiche ambientali e nella più generale tutela della legalità dell'attività
di pesca. «Senza risorse economiche e
senza riferimenti istituzionali - aggiungono i Popolari per Arezzo, - queste attività sono a forte rischio.
Rivolgere attenzione alla pesca significa rivolgere attenzione alla cura del
territorio e dei suoi corsi d'acqua».
Arezzo,
sabato 23 aprile 2016
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