AREZZO
– Il servizio del
dormitorio per senza fissa dimora deve essere fornito in maniera stabile e
continuativa. L'accoglienza invernale del centro si concluderà domenica 30
aprile ma, secondo i Popolari per Arezzo, sarebbe necessario rendere attiva
questa struttura per tutto l'anno e non solo limitatamente ai mesi più freddi. L'emergenza
vissuta da numerosi senzatetto, infatti, non si esaurisce esclusivamente con
l'arrivo della bella stagione. Alla luce di questo, i Popolari per Arezzo si
augurano che possa ripetersi e rafforzarsi ulteriormente la collaborazione
avviata tra il Comune che ha messo a disposizione i locali di palazzo
Fossombroni in piazza San Domenico e la Caritas diocesana che si è occupata
della gestione del servizio tramite operatori e volontari.
In futuro dovrà però essere posta
maggior attenzione ai periodi dell'anno in cui il dormitorio sarà attivo, pianificando
meglio le date di apertura e di chiusura. Nel 2017, infatti, il centro è stato
attivato il 13 gennaio che risulta una data troppo posticipata rispetto alle esigenze
dettate dalla stagione, mentre il termine di fine aprile non garantisce
continuità al servizio e non lo inserisce in maniera stabile all'interno del
quadro politico della città.
I Popolari per Arezzo invitano anche a
studiare una nuova collocazione maggiormente idonea rispetto alla zona di San
Domenico che, tra mense e sedi di numerose associazioni, appare già oberata di
realtà attive nel sociale e non riuscirebbe a garantire una durata prolungata nel
tempo. «Nell'ottica di sviluppare le
politiche sociali e di dedicare attenzione alle emergenze del territorio -
spiega Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - chiediamo una rinnovata sensibilità alla giunta e alla maggioranza,
anche nei contenuti delle loro dichiarazioni pubbliche. Nelle ultime settimane,
infatti, è stata addirittura azzardata una pericolosa equazione tra i senzatetto
e i comportamenti conflittuali per la società, come se tra questi due elementi
vi fossero particolari relazioni, ed è stato addirittura minacciato il foglio
di via per coloro che rifiutano aiuti: invitiamo ad una maggior cautela. Tra i
senzatetto vi sono molti italiani e anche aretini che non hanno niente a che
vedere con il degrado, con il senso di insicurezza, con casi di criminalità o
con altri casi di bisogno come quelli dei migranti, ma che necessitano di un
sostegno permanente da parte delle istituzioni e delle associazioni».
Arezzo, sabato 29 aprile 2017
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