AREZZO – Ad Arezzo arrivano risorse economiche
per alleviare le sofferenze dei malati e delle loro famiglie. A riceverle è
l'Avad (Associazione volontari assistenza domiciliare), una onlus nata nel 1996
all'interno delle Acli che in città sostiene decine di famiglie con malati
oncologici, con disabilità o con patologie degenerative. Con il progetto
"La vita degli altri", l'associazione ha ottenuto un finanziamento di
23.000 € dalla Fondazione Prosolidar Onlus, un ente bilaterale che sostiene i migliori
progetti di solidarietà presentati dalle varie associazioni italiane.
Per il
bando 2012 di Prosolidar sono stati proposti ben 611 progetti di cui ne sono
stati finanziati 60: in Toscana hanno vinto solo tre associazioni e tra queste
c'è anche l'Avad di Arezzo. «Al momento
abbiamo 25 volontari - spiega Bruna Cantaluppi dell'Avad, - che sostengono i malati e le loro famiglie
con un intervento domiciliare volto ad alleviare le sofferenze portando un
utile sostegno pratico e riducendo l'isolamento sociale degli assistiti. I
volontari dell'Avad adattano il loro intervento alla condizione di vita delle
persone bisognose e dunque sono attivi anche nello studio, nell'organizzazione
e nell'attuazione delle forme di assistenza domiciliare più idonea per ogni
paziente. In questo senso, il progetto finanziato da Prosolidar ci garantirà un
importante budget per rafforzare e per arricchire la qualità dei nostri servizi».
Il progetto "La vita degli altri" si strutturerà intorno a tre
principali azioni che prenderanno il via da settembre 2013 e che continueranno
per i 10 mesi successivi. La prima azione è di supporto ai volontari con un
accompagnamento formativo e motivazionale garantito dalla presenza costante di
una psicologa. «Per i volontari non è
semplice affrontare le varie situazione di sofferenza - continua
Cantaluppi, - dunque è importante
fornirgli un supporto per vivere con energia e desiderio i problemi che la
malattia porta e per essere un sostegno per il malato e le famiglie». La
seconda azione mira alla realizzazione di un'indagine conoscitiva tramite 100 interviste
qualitative a testimoni privilegiati (medici, psicologi, volontari, famiglie,
malati…) con domande sui temi legati alla percezione del dolore e alle
situazioni di dolore vissuto: questo lavoro servirà per assumere maggior
consapevolezza sul tema della sofferenza e dell'assistenza domiciliare. La
terza e ultima azione è rivolta alla comunicazione, con un miglioramento del
flusso di informazioni verso i cittadini e verso le istituzioni attraverso la
realizzazione di un sito su cui pubblicare, diffondere e condividere le
attività dell'Avad, i progetti realizzati e tutti i documenti e le notizie sul
mondo del volontariato.
Arezzo, mercoledì 10 luglio 2013
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