AREZZO – Le prospettive del Job Act e le future
opportunità di lavoro giovanile. Questi importanti temi saranno affrontati
dalle Acli di Arezzo in un dibattito pubblico in programma venerdì 27 marzo,
alle 21.30, alla Casa delle Culture in piazza Fanfani. La responsabilità di
spiegare la recente riforma e di metterne in luce le reali ricadute
occupazionali è stata affidata a due relatori d'eccezione che hanno vissuto da
protagonisti tutte le dinamiche che hanno portato al Job Act: gli onorevoli
Anna Ascani e Walter Rizzetto. Nell'organizzazione della serata, la scelta
della Acli è stata di invitare due ospiti di diversa estrazione politica in
grado di illustrare le opportunità e le criticità della manovra del governo,
con la giovane Ascani che fa parte del Partito Democratico e con Rizzetto che,
dopo l'esperienza nel Movimento 5 Stelle, è al momento alla guida del gruppo
misto Alternativa Libera. Quest'ultimo, inoltre, potrà portare il proprio
prezioso contributo anche in qualità di vicepresidente della commissione
parlamentare permanente sul lavoro pubblico e privato.
«Le Acli - spiega il presidente provinciale Stefano Mannelli, - sono la prima associazione aretina ad aver
organizzato un incontro dedicato al Job Act, una manovra attesa da tanti anni e
che è entrata in vigore proprio nei primi giorni di marzo».
Dopo i saluti dello
stesso Mannelli e del segretario nazionale di Gioventù Aclista Matteo
Bracciali, il giornalista Luca Tosi avrà il compito di moderare un dibattito il
cui principale obiettivo sarà di capire come il Job Act inciderà sui giovani e
sulle loro future prospettive lavorative. Sembra infatti che la riforma andrà
ad interessare circa 250.000 giovani che entro il 2015 avranno accesso ad una
stabilizzazione lavorativa tra regolarizzazioni e nuove assunzioni. Allo stesso
tempo non mancano però numerosi punti di criticità come gli elevati costi per
l'approvvigionamento energetico delle imprese, il forte impatto dei costi
aggiuntivi salariali per il datore di lavoro, la scarsa accessibilità al
credito bancario o il ritardo della riforma della giustizia civile che continua
ad incidere negativamente sull'attrattiva di investimenti esteri in Italia. «Il Job Act - continua Mannelli, - andrà ad incidere profondamente sul mondo
del lavoro ma ha innescato profonde contrapposizioni all'interno delle varie
forze politiche e dei sindacati: ci sembrava importante proporre un momento di
confronto e di riflessione con due esponenti del Parlamento come Ascani e
Rizzetto per capirne i punti di forza, i punti di debolezza e le possibilità
per i giovani».
Arezzo, giovedì 26 marzo 2015
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