AREZZO
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L'amministrazione comunale deve chiarire come intende agire per eliminare le
barriere architettoniche e per rendere la città pienamente fruibile a chi ha
disabilità. A chiederlo sono i Popolari per Arezzo che, alla luce delle
polemiche dell'ultima settimana e dell'errore commesso nel sottopasso di via
Vittorio Veneto, invitano a presentare dettagliatamente gli interventi
programmati per affrontare le problematiche vissute dalle persone con
disabilità negli spazi e negli edifici pubblici. In questo senso, occorre una
spiegazione delle voci di spesa inserite nel "Programma triennale delle
opere pubbliche 2016-2018" che all'abbattimento delle barriere
architettoniche dedica investimenti limitati, dilazionati negli anni e, spesso,
con scarsa priorità.
«Chiediamo
all'amministratore una maggior responsabilità - commentano i Popolari per
Arezzo, - riguardo anche alle più
semplici scelte di gestione delle aree urbane, oltre alla più totale chiarezza
circa i progetti che la città intende perseguire. Ci vogliamo scostare dalle
logiche di contrapposizione partitica che spesso conducono a considerazioni
generiche e troppo facili, ma chiediamo all'amministrazione di spiegare alcune
posizioni in merito al piano triennale delle opere pubbliche».
Il primo aspetto da chiarire riguarda le
somme volte alla rimozione delle barriere architettoniche che, rispetto ad
altre voci di spesa, risultano particolarmente modeste. Per gli edifici
pubblici sono stanziati per tre anni 100.000 euro ma con priorità
"3", dunque con minima attuazione; poi vi sono 200.000 euro per tre
anni per gli spazi pubblici con priorità "1". Interventi mirati
riguardano i locali della biblioteca per cui sono previsti due investimenti in
due anni con diverse priorità di 120.000 euro e 578.500 euro. In quest'ottica,
i Popolari per Arezzo rilanciano la necessità di un'effettiva revisione e
attuazione da parte dell'amministrazione del Peba - Piano di Eliminazione
Barriere Architettoniche, con l'obiettivo di classificare il patrimonio
immobiliare e i percorsi urbani, valutandone l'accessibilità e provando ad
accedere a possibili finanziamenti. «Oltre
alla bassa cifra stanziata - continuano i Popolari per Arezzo, - occorre spiegare il diverso grado di
priorità assegnato a questi interventi. Spazi pubblici ed edifici pubblici, ad
esempio, non sono citati con la stessa rilevanza, dunque ciò denota come il
problema non sia trattato in modo omogeneo, preciso e uniforme».
Arezzo,
sabato 1 ottobre 2016
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