AREZZO – La politica rivolga una rinnovata
attenzione alla cura e alla tutela delle persone non-autosufficienti. A
lanciare l'appello è la Federazione Anziani e Pensionati delle Acli che
attraverso il suo vicepresidente nazionale, l'aretino Paolo Formelli, ha
evidenziato le difficoltà vissute da sempre più cittadini che, con l'avanzare
dell'età, non godono di risorse e assistenza per continuare una vita
dignitosa. L'analisi delle problematiche vissute dagli anziani e
l'individuazione di strategie per superarle ha da sempre rappresentato una
priorità della Fap-Acli che è
quotidianamente attiva nell'ascolto dei bisogni e delle esigenze dei soggetti
più deboli della popolazione. Le maggiori attenzioni sono rivolte alla terza
età, una fascia particolarmente in difficoltà i cui problemi potrebbero essere
soddisfatti con rinnovate scelte politiche volte al miglioramento del welfare,
alla coesione sociale e alla lotta all'emarginazione.
In questo senso, una priorità riguarda il superamento dell'isolamento
e della scarsa attenzione verso chi non è auto-sufficiente, prevedendo nuovi
contributi e nuove forme di sostegno: il 60% delle famiglie italiane è infatti
in difficoltà nel sostenere le spese d'assistenza ad un proprio caro e, di
queste, il 25% ha dovuto intaccare una quota dei propri risparmi, il 50% ha
ridotto i consumi e il 5% si è indebitato.
La crisi economica ha reso ulteriormente
grave la situazione, trasformando un bisogno di assistenza in un costo sociale
altissimo e portando ad un aumento della povertà. «Negli ultimi dieci anni - spiega Formelli, - la trasformazione del welfare e del sistema di assistenza italiano ha
creato un paradosso: abbiamo assistito alla riduzione delle risorse pubbliche a
disposizione e ad un progressivo disimpegno dei soggetti preposti alla sanità
verso l'assistenza ai non-autosufficienti, nonostante il diritto alla salute.
Sono state le stesse famiglie e il terzo settore che, con grandi fatiche, hanno
coperto le carenze di scelte politiche e culturali che hanno ridotto gli spazi
di salute, la coesione sociale e la solidarietà pubblica».
Arezzo, sabato
8 ottobre 2016
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