AREZZO – Lo slittamento della mostra
"Messer Giorgio, amico caro… Michelangelo Buonarroti" testimonia
ancora una volta la difficoltà dell'amministrazione nel fare cultura in città.
A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che constatano con amarezza la mancata
inaugurazione dell'evento dedicato allo scambio epistolare tra i due grandi
artisti a causa del mancato nulla osta da parte della Soprintendenza
Archivistica e Bibliografica della Toscana. Questo carteggio, fisicamente
custodito in Casa Vasari, è stato recentemente digitalizzato e nel 2016 è stato
esposto anche a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, con tanto di patrocinio del
Comune di Arezzo; già in quell'occasione, i Popolari per Arezzo avevano
espresso la necessità di rendere fruibili questi documenti storici anche in
città. Una possibilità che sembrava concretamente avverarsi in Fraternita dei
Laici ma che, al contrario, è stata bloccata.
«Sembrava che le carte e i
loro preziosi contenuti
- commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - potessero finalmente diventare occasione di cultura per gli aretini e
motivo di riflessione sull'identità artistica della città, ma questo blocco
pone in luce alcuni dubbi. Come è possibile che la mostra sia stata annunciata
senza il nulla osta della Soprintendenza? E come mai tale evento è stato
presentato con appena dieci giorni di anticipo e senza nessuna forma di
promozione?».
La mostra sul carteggio poteva rappresentare una risorsa
attrattiva anche in chiave turistica, ma già prima dello stop della Soprintendenza
non era stata fatta alcuna campagna promozionale per farla conoscere ad Arezzo
e nel resto d'Italia. Da quando è stata annunciata la mostra ad inizio ottobre,
infatti, non è stato distribuito nessun materiale informativo cartaceo presso
gli uffici di promozione turistica del Comune o il punto informativo della
Fraternita dei Laici, né il personale risultava in grado di fornire ulteriori
informazioni. I Popolari per Arezzo chiedono dunque chiarimenti riguardo a tali
aspetti e al progetto scientifico legato all'esposizione e alla divulgazione
dei contenuti delle carte, oltre alle reali tempistiche di organizzazione e
confronto con Soprintendenza e proprietà. «L'amministrazione
aveva tutto il tempo necessario per lavorare bene - aggiunge Soletti, - ma sembra che abbia deciso di avviare
concretamente la mostra solo negli ultimi giorni, non rispettando gli step
previsti per il consenso della Soprintendenza. Probabilmente sono stati dati
per scontati alcuni passaggi: ad Arezzo va in mostra la più totale
improvvisazione».
Arezzo,
mercoledì 11 ottobre 2017
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