AREZZO – L'economia del territorio aretino sta
ripartendo, seppur in un contesto di luci e ombre. Questo è quanto emerso dagli
incontri recentemente vissuti dalla federazione provinciale aretina del Partito
Socialista Italiano che si è concentrata sull'analisi del mondo del lavoro
locale per capirne le problematiche e per individuare le azioni politiche necessarie
per un reale sviluppo. Tra i relatori con cui il Psi si è confrontato sono
rientrate anche personalità quali il direttore della Camera di Commercio
Giuseppe Salvini, il segretario generale della Cgil di Arezzo Alessandro Mugnai
e la responsabile provinciale di Cna Franca Binazzi.
Il dato positivo di questo percorso è rappresentato dai
dati illustrati da Salvini che evidenziano come, nella cornice di un'economia
internazionale in crescita, si registrino segnali di ripresa dei grandi marchi espressione
del made in Italy e delle imprese
maggiormente aperte ai mercati esteri.
Un motivo di fiducia è rappresentato poi
dalla leggera diminuzione della disoccupazione (anche giovanile), a cui si
affiancano però alcune ombre legate al fatto che le forme contrattuali siano
soprattutto a tempo determinato e che si registri una scarsa occupazione dei
laureati. Nel settore artigianale la domanda e l'offerta di lavoro faticano ad
incontrarsi anche per la revisione degli istituti tecnici e professionali che,
avvicinandosi sempre più spesso alla formazione liceale, hanno spesso perso la
loro storica funzione di avviamento al lavoro. Dal turismo arrivano segnali
incoraggianti anche se i margini di miglioramento rimangono ampli per una
provincia che non sfrutta pienamente le sue potenzialità, mentre le
amministrazioni locali mancano spesso di una visione progettuale che possa fare
da leva allo sviluppo sostenibile del territorio. «Questi dati - commenta il segretario provinciale del Psi Antonio
Segreti, - rappresentano un'utile base per
capire su quali ambiti la politica dovrebbe lavorare. Nei prossimi mesi
continueremo ad approfondire questa ed altre tematiche centrali per il futuro
della società e dell'economia aretina».
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