AREZZO – Il recente "Regolamento per la
tutela e il decoro del centro storico" evidenzia alcune contraddizioni e
carenze dell'attuale amministrazione comunale. A sostenerlo sono i Popolari per
Arezzo che, in passato, avevano già richiesto una limitazione al proliferare di
call-center, self-service o sale giochi per tutelare il decoro urbano e che, di
conseguenza, apprezzano e condividono i contenuti della norma votata nel corso
dell'ultimo consiglio comunale. Allo stesso tempo, l'associazione evidenzia
come alcuni aspetti del regolamento siano incoerenti con le politiche attuate
nell'ultimo biennio che non sono state in grado di valorizzare turisticamente
il centro storico o di proporre eventi volti a promuovere
l'"aretinità". Il regolamento è stato infatti varato anche come uno
strumento orientato a migliorare l'esperienza del visitatore attraverso le
tipicità e le tradizioni locali, ma questa volontà cozza con alcuni dei
principali eventi organizzati ad Arezzo come l'attuale mercato tirolese o lo
storico mercato internazionale che, nonostante i numeri positivi, di aretino
hanno ben poco.
«Approviamo l'idea di un
regolamento che possa migliorare la visita del turista facendogli scoprire i
prodotti del territorio - commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo,
- ma chiediamo allora coerenza
all'amministrazione che finora si è fatta vanto di portare nel centro storico
eventi che valorizzano prodotti e tradizioni provenienti da altre regioni,
altri Paesi e altre culture, come sta succedendo ora con il mercatino tirolese».
Approvato il regolamento, i Popolari per Arezzo si augurano
che questo venga ora seguito da azioni concrete in sostegno ai commercianti e
all'economia del centro storico attraverso la valorizzazione culturale e
turistica della città. L'associazione ritiene necessario attuare strategie
lungimirante per veicolare l'identità e i tesori artistici del territorio,
riuscendo a canalizzare importanti flussi di visitatori verso le ricchezze del
centro storico e a diffondere l'immagine di Arezzo in Italia e nel mondo. In
questo senso, i Popolari per Arezzo ribadiscono contrarietà alla nascita delle
fondazioni dedicate alla cultura e al turismo verso cui permangono ancora forti
dubbi riferiti alle finalità, alla durata, alle risorse e al personale a loro
dedicato. «Queste fondazioni -
aggiunge Soletti, - sembrano solo un
nuovo "carrozzone" per deresponsabilizzare un'amministrazione che
finora ha ottenuto ben pochi risultati legati alla cultura e alla promozione
turistica. Per essere realmente funzionale, il regolamento per il centro
storico deve essere affiancato anche da politiche mirate per valorizzare
l'identità della città e il suo patrimonio artistico, come succede in altri
Comuni dove già sono in vigore ordinanze simili. Lo spirito alla base di queste
operazioni, infatti, non deve essere quello dell'"anti-kebab" e della
lotta al non-aretino ma alla base di tutto deve esservi la reale volontà di
sostenere le attività commerciali del centro storico avvalendosi di cultura e
turismo».
Arezzo,
sabato 23 dicembre 2017
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