AREZZO – Stimolare l'attività fisica ed educare
verso la corretta alimentazione saranno i due obiettivi prioritari della
sezione provinciale della Lilt in vista del 2018. L'associazione ha iniziato a strutturare
una serie di iniziative per sensibilizzare sulle tematiche della prevenzione
oncologica attraverso la semplice scelta dei più sani stili di vita, facendosi
promotrice di alcuni progetti che saranno coordinati dal vicepresidente Paolo
Sossai (direttore del dipartimento medico dell'Area Vasta di Urbino e docente
dell'università di Camerino). In quest'ottica, la Lilt rinforzerà il proprio
impegno sul territorio cittadino e orienterà le proprie campagne informative
anche verso i bambini e i ragazzi delle scuole, che saranno lo strumento per
portare messaggi di benessere ai loro genitori.
«La prevenzione dei tumori si basa su elementi a basso costo ma di
difficile applicazione - spiega Sossai. - Stiamo parlando di alimentazione e di attività fisica. L'epigenetica ha
infatti dimostrato che la qualità dei cibi e il movimento modificano
l'espressione dei nostri geni, decidendo così del nostro futuro e permettendo
la prevenzione non solo dei tumori ma anche di numerose altre gravi patologie
quali quelle cardiovascolari e neurodegenerative come l'Alzheimer».
La
Lilt di Arezzo ribadisce come in ambito scientifico stiano emergendo con sempre
maggior chiarezza i benefici dell'attività fisica e della corretta
alimentazione che in alcuni casi funzionano al pari dei farmaci, senza però gli
effetti indesiderati di quest'ultimi. Le buone abitudini quotidiane verso il
cibo sano e il movimento sono però di difficile applicazione perché richiedono
un impegno psicologico e di tempo, che parte dalla convinzione sulla loro
utilità e che arriva all'impegno nella loro esecuzione. Una corretta
preparazione di cibi di buona qualità richiede infatti molto tempo, così come
la decisione di fare una passeggiata: l'obiettivo della Lilt è di stimolare a
"reingegnerizzare" il tempo, cioè ad organizzarlo diversamente a favore
del benessere. «L'obiettivo della
prevenzione - aggiunge Sossai, - è
ostacolato dal fatto che non si vedono in breve tempo risultati chiari e
tangibili del proprio impegno, se non parzialmente con l'alimentazione. Per
ottimizzare queste evidenze scientifiche dobbiamo muovere un ulteriore passo in
avanti, cominciando ad informare i bambini e i ragazzi nelle scuole e, tramite
loro, a sensibilizzare anche i genitori: questa è una delle sfide del futuro
che come Lilt ci stiamo preparando ad affrontare in vista del nuovo anno».
Arezzo,
mercoledì 6 dicembre 2017
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