AREZZO – La giunta
comunale non sta mantenendo le promesse legate alla sicurezza. A muovere la
critica sono i Popolari per Arezzo che, in seguito all’ennesima rissa e
all’accoltellamento dei giorni scorsi, denunciano l’inefficienza delle
strategie messe in atto per scongiurare gli episodi di microcriminalità e per
rendere più serena la vita cittadina. L’associazione torna così a chiedere
all’amministrazione di prevedere misure concrete per aumentare sicurezza e
vivibilità nelle zone più vulnerabili come Saione, San Donato, il parco Pionta
o i giardini del Porcinai. «La sicurezza
- commentano i Popolari per Arezzo, - è
stata in campagna elettorale uno dei cavalli di battaglia dell’attuale giunta e
uno dei motivi di maggior critica alla precedente amministrazione. In tre anni
ancora non si percepiscono risultati concreti in termini di lotta a
microcriminalità e degrado».
I Popolari per Arezzo
si oppongono all’idea di mobilitare i militari sulle strade più a rischio della
città, ma per mantenere la sicurezza ritengono più utile prevedere una sempre
più decisa sinergia tra le varie forze dell’ordine, con un maggior collegamento
tra Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri per il presidio del
territorio.
Un più capillare e coordinato controllo, unito ad un aumento dei
numeri della stessa Polizia Locale, dovrebbe appoggiarsi anche ad un
miglioramento dell’illuminazione e ad un incremento delle videocamere di
sorveglianza, andando così a creare deterrenti ai piccoli fenomeni di
microcriminalità. Questi interventi potrebbero affiancarsi anche ad un impegno
per favorire l’aggregazione e l’integrazione tra i cittadini, avviando una
collaborazione tra amministrazione, associazionismo e privati orientata a far
vivere i quartieri e a valorizzarli attraverso occasioni di incontro quali
eventi culturali, feste o mercatini. Per quanto riguarda la nuova sede della
Polizia Locale, invece, i Popolari per Arezzo esprimono appoggio all’ipotesi
del trasferimento nel quartiere di Saione, per riavvicinare questo importate
servizio ai luoghi più sensibili della città e per garantire un pronto
intervento in caso di bisogno. «Le
politiche per la sicurezza - aggiungono i Popolari per Arezzo, - non devono poi confondersi con le politiche
sociali. Tanti casi bollati come disagio, degrado e insicurezza, infatti, sono
legati a situazioni di bisogno, di solitudine e di povertà, dunque è necessario
potenziare non solo il presidio delle strade ma anche i percorsi di recupero,
di accoglienza e di reinserimento in società».
Arezzo,
sabato 29 settembre 2018
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