AREZZO
– I cassaintegrati non
possono diventare la manovalanza del Comune di Arezzo. A sostenerlo sono i
Popolari per Arezzo che, pur riconoscendo l’importanza dei cittadini nella cura
e nella manutenzione dei luoghi pubblici, ritengono penalizzante e riduttiva la
proposta avanzata nei giorni scorsi dall’assessore Gamurrini. L’esponente della
giunta ha infatti dichiarato di voler proporre un impegno volontario in lavori per
la città per coloro che sono in cassa integrazione, in mobilità o percepiscono
il sostegno di disoccupazione. Una forma di opposizione arriva dai Popolari per
Arezzo che invitano l’amministrazione a non svilire le figure sopra elencate ma
a strutturare un progetto complessivo che conduca ad una ricollocazione
lavorativa per chi ha prestato il proprio servizio e che porti alla creazione
di un “Albo di Cittadinanza Attiva”. «L’idea
avanzata dall’assessore - afferma Giovanni Grasso, vicepresidente dei
Popolari per Arezzo, - sembra paragonare
i cassaintegrati e i disoccupati a coloro che vengono condannati ai lavori
socialmente utili. Queste persone percepiscono le indennità per un periodo
limitato e con l’obiettivo di riqualificarsi e di trovare una nuova
occupazione, non per lavorare gratuitamente per l’amministrazione».
Nonostante
questo, il progetto potrebbe acquistare maggior valore se l’amministrazione si
assumesse l’onere di ricollocare lavorativamente coloro che hanno scelto di
collaborare in opere utili alla collettività.
Arezzo,
lunedì 31 agosto 2015
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