AREZZO
– L'amministrazione
comunale deve strutturare un piano di opere di manutenzione ordinaria per
mantenere il territorio dignitoso e vivibile. La richiesta nasce dai Popolari
per Arezzo ed è motivata dalle lamentale di molti genitori degli alunni
dell'istituto scolastico di Indicatore che hanno denunciato i gravi ritardi
nella potatura delle piante adiacenti alla scuola primaria "Anna
Frank" e alla scuola dell'infanzia "Primavera". Questo lavoro di
manutenzione del verde pubblico, infatti, era programmato da tempo ma è stato
svolto solo martedì 15 settembre, in occasione del primo giorno di scuola,
arrecando disagi alle famiglie e disturbando le prime lezioni di bambini e
ragazzi. Per il futuro, dunque, l'invito dei Popolari per Arezzo è di strutturare
un calendario complessivo di interventi da eseguire su tutto il territorio
comunale con lungimiranza e progettualità.
L'associazione politico-culturale
aveva avanzato già alla precedente amministrazione l'esigenza di dotarsi di un
piano di manutenzione ordinaria, riconoscendolo come uno strumento
indispensabile per preservare la qualità del territorio comunale.
In questo
piano, infatti, dovrebbero rientrare una serie di opere che, oltre alla cura
del verde, comprendano anche la viabilità (con un'attenzione alla segnaletica
stradale e al ripristino dei marciapiedi) e la prevenzione dei possibili danni
causati dagli agenti atmosferici (con una costante e puntuale pulizia di fossi
e tombini). «Più volte abbiamo sollevato
questo problema anche in passato - ricorda Giovanni Grasso, vicepresidente
dei Popolari per Arezzo. - L'assenza di un
programma di manutenzione ordinaria, ad esempio, è la causa dei frequenti
allagamenti in occasioni delle forti piogge. Auspichiamo che il caso della
scuola di Indicatore resti un fatto spiacevole e che l'amministrazione riesca a
prevenire futuri eventuali disagi istituendo, possibilmente, un albo di
cittadinanza attiva volontaria che possa contribuire alla realizzazione in
tempi rapidi di tutte le opere di manutenzione sul territorio».
Arezzo,
giovedì 17 settembre 2015
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