AREZZO – L'oreficeria aretina sbarca nel mercato
cinese. Ad aprire questo nuovo fronte è Graziella, azienda attiva nel settore
del lusso made in Italy che nei
giorni scorsi ha presentato le proprie collezione all'International Jewellery
Fair di Shenzhen, un prestigioso evento fieristico internazionale dedicato a
moda e gioielli. Finora, infatti, i rapporti con la Cina avvenivano in modo
indiretto tramite l'intermediazione degli agenti di Hong Kong, ma l'azienda
guidata da Gianni Gori ha ora deciso di rompere gli indugi e di ampliare con
decisione i propri orizzonti anche verso un nuovo mercato che si presenta ricco
di potenzialità. In questo senso, la fiera di Shenzhen ha rappresentato per
Graziella un importante primo approccio per incontrare centinaia di buyers
cinesi e per presentare loro tutti i prodotti nati dalla creatività
dell'artigianato orafo aretino. «L'occasione
è stata preziosa - spiega Serena Cutini, responsabile per il mercato
asiatico, - perché l'evento di Shenzhen
rappresenta un punto di rifermento per i distributori e per i negozianti di
tutta la Cina, dunque abbiamo potuto allacciare numerosi contatti che ci hanno
permesso di assumere una diretta consapevolezza di tutte le caratteristiche e
le tendenze della moda orafa di questo mercato».
Con la partecipazione a questa fiera, Graziella è andata ad
inserirsi in un Paese ancora poco esplorato dall'oreficeria internazionale e, a
dimostrarlo, è il fatto che a Shenzhen fossero presenti solo tre aziende non-cinesi
e che, tra queste, ve ne era solo una italiana.
Lo stand allestito
all'esposizione ha messo in mostra l'intero universo produttivo di Graziella, evidenziando
gli elementi di design, innovazione e qualità che contraddistinguono i
tradizionali gioielli in oro e le nuove linee di borse ed orologi. Questi ultimi,
nati dall'unione tra il design aziendale e la tecnologia Swiss Made, sono stati
a sorpresa l'accessorio più apprezzato dai buyers locali, sottolineando così
l'attenzione anche del pubblico maschile nei confronti dei prodotti di lusso
volti a definire il look di chi li indossa. «Il bilancio è particolarmente positivo - aggiunge Cutini. - Storicamente il nostro rapporto con la Cina
trovava il proprio perno nella fiera di Hong Kong, ma la scelta di entrare in modo
diretto in questo mercato ci ha permesso di gettare solide basi per ampliare la
nostra rete commerciale asiatica. Nei prossimi mesi torneremo in oriente per
far fruttare i semi gettati a Shenzhen e per concretizzare catene di rivendita
o franchising griffati Graziella».
Arezzo,
lunedì 21 settembre 2015
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