AREZZO – Un percorso vasariano per rilanciare il
turismo culturale ad Arezzo. L'idea giunge dai Popolari per Arezzo che hanno
strutturato un progetto di valorizzazione del centro storico aretino incentrato
sulla figura di Giorgio Vasari, l'architetto che nel sedicesimo secolo arricchì
la sua città d'origine con numerosi edifici di inestimabile valore. Questo
percorso prenderà necessariamente il via da casa Vasari, un tesoro di rara
bellezza che l'artista ha personalmente arredato e affrescato ma che ancora non
riesce ad attrarre un adeguato flusso di visitatori e una degna visibilità nei
circuiti turistici. Dopo aver fatto tappa al museo diocesano e al museo d'arte
medievale e moderna, la conclusione dell'itinerario vasariano arriverà invece
nella piazza più bella e più conosciuta di Arezzo, per l'appunto piazza Vasari,
che dovrà però essere arricchita con un apposito museo dedicato all'artista. In
questo senso, è di prioritaria importanza trovare un accordo con gli Uffizi per
ottenere alcune delle opere non esposte e tenute in magazzino, dando così vita
in città ad una succursale della nota galleria fiorentina da dedicare
esclusivamente al periodo vasariano e, più in generale, a quegli artisti che
Vasari cita nel suo celebre trattato "Le vite de' più eccellenti pittori,
scultori e architettori".
L'ipotesi, pur nelle sue difficoltà
realizzative, può trovare seguito alla luce di un importante precedente storico
che riguarda, per l'appunto, casa Vasari.
Nel 1958 questa dimora assunse la sua
attuale connotazione grazie all'intervento di Luciano Berti, funzionario della
Soprintendenza di Firenze e poi direttore degli Uffizi, che affidò ad Arezzo
numerosi dipinti della pittura cinquecentesca e della scuola vasariana tratti
proprio dai depositi del museo fiorentino. Questa operazione museografica, tra
l'altro, fu definita dai critici come una "tra le più raffinate ed
intelligenti dell'epoca". «Lo
spirito di riscoperta dell'arte italiana - ricorda Massimo Soletti dei
Popolari per Arezzo, - è stato
recentemente rilanciato dalle parole dello stesso ministro Franceschini che ha
evidenziato l'impegno nel ricollocare le opere nascoste e nel guardare al Paese
come ad un enorme museo diffuso su tutto il territorio nazionale». La
presenza di un distaccamento degli Uffizi, tra l'altro, si inserirebbe
perfettamente in un contesto come piazza Grande che rappresenta una sintesi
delle varie tipologie architettoniche della Toscana dal 1200 al 1700. La
monumentalità e la storia dello stesso palazzo delle Logge, costruito su
progetto di Vasari, rappresenterebbe la sede più naturale per l'eventuale museo
e per la conclusione del percorso tra le bellezze di Arezzo. «I magazzini degli Uffizi - aggiunge
Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - nascondono opere che in altri Paesi sarebbero esposte con lustro ed
enfasi: Arezzo deve strutturare un serio progetto per diventare un polo
vasariano capace di attrarre turismo da tutto il mondo».
Arezzo, giovedì 3 settembre 2015
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