AREZZO – La città di Arezzo è una delle poche
realtà a non aver goduto delle risorse concesse alla Toscana dal Ministero dei
Beni, delle Attività Culturali e del Turismo. Il ministro Dario Franceschini ha
infatti assegnato alla regione oltre venti milioni di euro per interventi volti
alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e
museale, ma di questi solo una piccolissima parte sono andati al territorio
aretino per il restauro del tetto dell'eremo di Camaldoli. Ad Arezzo, invece,
non è spettato niente. Questa situazione è denunciata dai Popolari per Arezzo
che sottolineano come per la città si sia trattato dell'ennesima occasione
persa per ottenere risorse che potevano essere utilizzate per i più svariati
progetti: dal miglioramento dell'organizzazione museale al rinnovo degli apparati
informatici, dalla creazione di percorsi culturali alla promozione del
patrimonio artistico.
«Sono stati
sostenuti oltre venti progetti o realtà statali in tutta la Toscana -
spiega Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - dunque ci sembra paradossale che una città ricca di storia, di cultura
e di arte come Arezzo sia stata tagliata fuori. Questa situazione deve
rappresentare un campanello d'allarme per la politica aretina affinché si
mobiliti con le altre istituzioni ed enti del territorio per raggiungere una
seria programmazione culturale e per evitare di vedere nuovamente sfumare in
futuro l'opportunità di accedere a nuovi finanziamenti».
L'urgenza di avviare nuove politiche in questo settore è
evidenziata anche dalle difficoltà attualmente vissute da alcuni musei statali
cittadini. Tra questi c'è il Museo d'Arte Medievale e Moderna che, a causa
della carenza del personale e della mancanza di un sistema di allarme, non è in
grado di offrire orari di visita continuati e, di conseguenza, non valorizza e
non rende pienamente fruibili opere e autori tanto importanti come Vasari,
Bartolomeo della Gatta e Signorelli. Allo stesso tempo è scarsa la visibilità e
la promozione del museo archeologico "Mecenate", altra struttura che
ospita pezzi di pregevole valore, mentre non è mai stata considerata la
proposta e la possibilità di allestire un percorso Vasariano tra le piazze, le
chiese della città e le realtà statali come il museo e Casa Vasari. «La nuova giunta - aggiunge Andrea
Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - finora si è limitata a spot politici legati esclusivamente alla
possibilità di non ripetere Icastica o alla creazione nel 2016 di un evento legato
a Piero della Francesca di cui, purtroppo, ancora non sappiamo nulla. L'arte
porta turismo e nuove risorse economiche per il territorio, dunque esprimiamo la
necessità di avviare un vero progetto culturale per rilanciare il patrimonio
della città di Arezzo».
Arezzo,
mercoledì 20 gennaio 2016
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