CORTONA (AR) – Oltre cinquecento capi scout da tutta la Toscana si ritrovano
a Cortona per aprire il loro anno di attività, vivendo un fine settimana di
confronto e di riflessione sul loro ruolo di educatori cattolici. Il santuario
di Santa Margherita è la sede scelta dal comitato regionale dell'Agesci (Associazione
Guide e Scout Cattolici Italiani) per il secondo Convegno Metodologico
Interbranca che, sabato 23 e domenica 24 settembre, proporrà due giornate di incontri
e di formazione legati ai temi della catechesi. L'evento, dal titolo "Una pista, un sentiero, una strada… per incontrarTi!", nasce per proporre ai capi dei centotre gruppi
della regione l'occasione per acquisire una rinnovata consapevolezza del loro
incarico e per fornire loro gli strumenti adatti per
trasmettere il messaggio di Cristo nelle attività con i bambini e con i
ragazzi.
Questo tema ha riscosso interesse e partecipazione da parte
dell'intera regione, come dimostrano le cinquecentodieci iscrizioni pervenute
nei mesi scorsi. «Il Convegno
Metodologico Interbranca - spiegano i responsabili regionali Lorenzo Croci
e Tania Cantini, - nasce per supportare i
capi nel loro servizio con i ragazzi. L'obiettivo dell'incontro di Cortona è di
far comprendere come si possano trasmettere i valori del Vangelo e il messaggio
cristiano attraverso gli strumenti metodologici scout, favorendo un confronto
tra i capi di tutta la regione e cercando di trovare soluzioni per le difficoltà
che incontrano. Tutto questo con un
taglio "interbranca", cioè orientato ad ogni fascia d'età a cui si
rivolge lo scautismo: dai lupetti e le coccinelle di otto anni ai rover e le
scolte di ventuno».
L'evento,
a cui sono stati invitati il vescovo della Diocesi di
Arezzo-Cortona-Sansepolcro Riccardo Fontana e il sindaco di Cortona Francesca
Basanieri, si aprirà con un momento di assemblea plenaria tenuto
dall'Assistente Ecclesiastico Regionale don Luca Albizzi e focalizzato sulla
ricerca del Vangelo nel quotidiano per
imparare a far aderire la proposta educativa scout al messaggio di Cristo in
ogni momento della giornata passato con i ragazzi. Successivamente si
susseguiranno occasioni di riflessione personale sulla Parola e sul ruolo da
testimone, una veglia sul tema "Le emozioni di Gesù" e, la domenica,
i lavori di gruppo in cui ogni capo sarà chiamato a portare il proprio
contributo in maniera diretta. «Giocheremo
sull'alternanza tra il coinvolgimento personale e la formazione metodologica
- aggiunge don Albizzi, - per cercare di
trasmettere il senso della proposta educativa scout, incentrata sull'educazione
all'incontro con Cristo, in una prospettiva di miglioramento degli strumenti e
delle modalità con cui raccontare il Vangelo ai ragazzi».
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