AREZZO – Il sindaco deve dimostrare fermezza nel
mantenere attiva l'ordinanza sulle bevande alcoliche. A sostenerlo è il Partito
Socialista Italiano della Zona Aretina che ribadisce la bontà del provvedimento
emesso lo scorso 17 agosto dal primo cittadino per prevenire e contrastare il degrado urbano, tutelare la sicurezza e
l'incolumità pubblica, chiedendo che tali misure vengano ulteriormente
prorogate. L'ordinanza, infatti, cessa ogni effetto decorsi trenta giorni dalla
data di pubblicazione
all'Albo Pretorio del Comune e, di conseguenza, questa settimana esaurirebbe la
propria validità. Il Psi ritiene importante tenere in vita tali misure che, per
quanto rigide, sono orientate a stabilire chiare regole di etica civile e di correttezza
nei comportamenti individuali, come strategia per mettere a freno alcune
emergenze cittadine, per limitare abusi e per scongiurare problematiche legate
alla sicurezza.
La speranza del partito è dunque che il
sindaco mantenga coerenza, senza accettare compromessi.
Come sottolineato dalla
stessa ordinanza, infatti, è necessario continuare ad aumentare il livello di sicurezza urbana per
meglio tutelare il sereno e ordinato vivere civile, con un impegno condiviso anche nel
contrastare
il consumo eccessivo di
alcolici per evitare il verificarsi di episodi che minacciano la quiete
e l'incolumità dei
cittadini. «Non si tratta di proibizionismo - spiega
Alessandro Giustini, segretario del Psi della Zona Aretina, - ma di doverose regole per disciplinare la
vendita di bevande alcoliche e superalcoliche. Il termine "movida" non
basta per giustificare l'eccesso di alcool e di sballi di ogni genere, dovunque
e a tutte le ore, cancellando regole di educazione, rispetto e decenza. Per
affrontare coerentemente le tematiche della sicurezza e per combattere il
degrado notturno di molte zone cittadine è necessario ricreare un clima
improntato all'etica del dovere, al rispetto degli altri, alla tutela dei beni
comuni e alle regole della comunità».
Arezzo,
mercoledì 13 settembre 2017
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