AREZZO – I murales di piazza del Popolo sono un
patrimonio da tutelare e da valorizzare. La presa di posizione arriva dai Popolari
per Arezzo che dichiarano incredulità e perplessità rispetto alla possibilità di
abbattere il muro del parcheggio lungo via Garibaldi per unirlo alla Cadorna.
Dopo molti anni di degrado, questo muro è stato rivalorizzato in occasione di
Icastica 2015 attraverso la realizzazione di murales firmati da artisti quali
Eron, Brad Downey, Sten e Lex che, dopo aver operato in tante città italiane e
straniere, hanno contribuito ad arricchire anche Arezzo. Queste opere
rappresentano dunque una risorsa e un esempio di riqualificazione urbana che
l'amministrazione dovrebbe impegnarsi a promuovere.
«In questo periodo storico in cui tutti purtroppo alzano muri -
commenta Massimo Soletti dei Popolari per Arezzo, - ad Arezzo si vorrebbe abbattere quei pochi che hanno un valore
positivo. La street art, democratizzazione dell'arte contemporanea, divide e
sicuramente non può piacere universalmente, ma è indiscutibile che le opere presenti
in città abbiano dotato aree anonime e in degrado di un profondo senso
estetico: ad appena due anni dalla loro realizzazione ci sembra inconcepibile rinunciare
ad installazioni di grandi artisti internazionali».
Tralasciando i meriti urbanistici legati alla
riqualificazione dell'area della Cadorna, i Popolari per Arezzo trovano che tale
ipotesi contraddica la volontà espressa dal consiglio comunale che, sei mesi
fa, ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo a firma di due consiglieri
di maggioranza che impegnava la giunta a riqualificare aree della città con
murales "legalizzati". «Il
sindaco - aggiunge Andrea Gallorini, presidente dei Popolari per Arezzo, - ha anche la delega alla cultura, dunque
dovrebbe avere a cuore queste forme d'arte. La possibilità di abbattere il muro
di piazza del Popolo non solo trascura il passaggio istituzionale posto in
essere dalla maggioranza, ma minaccia un'installazione già esistente,
apprezzata e ormai integrata con il paesaggio urbano».
Arezzo,
giovedì 28 settembre 2017
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