AREZZO – La recente ondata di criminalità e
microcriminalità ha incrinato il senso di sicurezza avvertito dai cittadini di
Arezzo. Le iniziative intraprese finora dalla giunta comunale sembrano molto
appariscenti ma di scarsa efficacia, dunque dai Popolari per Arezzo parte
l'invito a cambiare prospettiva per iniziare a trattare la sicurezza da un
punto di vista più amplio che contempli anche politiche sociali e urbanistiche.
La sicurezza, infatti, non può basarsi sulla sola repressione dei crimini ma
necessita anche di una forte componente di prevenzione. Il pattugliamento del
territorio e l'utilizzo delle telecamere, di conseguenza, devono essere
accompagnati da azioni più incisive volte a fare di Arezzo un luogo
maggiormente vivibile attraverso la riduzione del degrado in cui versano alcune
zone del centro e della periferia, la partecipazione dei cittadini e lo
sviluppo della socializzazione.
«L'incremento
degli atti di microcriminalità degli ultimi mesi - spiega Giovanni Grasso,
vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - evidenza
come per garantire la sicurezza non sia sufficiente aumentare il numero delle
pattuglie o lanciare periodicamente delle retate nei punti più critici della
città. Lo sforzo ad una maggior collaborazione e ad un coordinamento tra le
istituzioni e le forze di polizia è sicuramente apprezzabile, ma è necessario
accompagnarlo ad altri interventi di rapida attuazione e di più prolungata azione
nel tempo».
Combattere il degrado rappresenta la prima forma di
prevenzione, dunque è necessario rinnovare l'attenzione verso la cura di luoghi pubblici, piazze e parchi. Il potenziamento
dell'illuminazione, la cura della vegetazione, il ripristino dei marciapiedi e
tante altre opere di manutenzione ordinaria e straordinaria dovranno richiedere
un importante capitolo del bilancio e un coinvolgimento degli stessi cittadini,
per arrivare ad una piena rivalorizzazione della città e delle frazioni. Da un punto di vista sociale, invece,
l'amministrazione potrebbe favorire le attività di aggregazione creando una
consulta degli eventi che coinvolga mondo associativo, parrocchie, istituzioni
economiche e imprenditoriali, permettendo così di tenere viva e vitale la
città. Per quanto riguarda il presidio del territorio, infine, dovrebbe essere
riportata nel centro cittadino almeno una sede della Polizia Municipale, possibilmente
in una zona come Saione dove è maggiormente percepito il senso di insicurezza,
ma allo stesso tempo è possibile rilanciare anche la figura del vigile di
quartiere attraverso l'impiego di volontari attivi sui territori come
sentinelle di supporto alle tradizionali forze dell'ordine. «Riteniamo importante l'istituzione di uno
specifico assessore per le politiche della sicurezza - aggiunge Alberto
Evangelisti, - che coordini
trasversalmente i vari interventi e investimenti pianificati dal resto della
giunta: la città si rende più sicura attraverso tanti piccoli accorgimenti e
tante piccole migliorie quotidiane».
Arezzo,
martedì 24 maggio 2016
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