AREZZO – L’apertura del
dormitorio rischia di arrivare nuovamente, come gli anni scorsi, in ritardo. Le
Acli provinciali di Arezzo chiedono all’amministrazione comunale di anticipare
già dai primi giorni di novembre l’attivazione dell’importante servizio senza
attendere l’arrivo del freddo, garantendo così un riparo e un luogo dove
passare la notte alle tante persone che vivono problematiche abitative e situazioni
di povertà e di solitudine. L’associazione esprime preoccupazione di fronte alla
mancanza di comunicazioni da parte della giunta per far fronte ad una
problematica sociale che in città è testimoniata dagli stessi numeri delle
precedenti esperienze (nel 2018-2019 furono registrati 2.444 pernottamenti in
un totale di 124 notti).
«Una città come Arezzo - commenta Stefano
Mannelli, presidente provinciale delle Acli, - avrebbe bisogno di un
dormitorio attivo per tutto l’anno, ma l’assessore ha più volte espresso la
propria contrarietà a questa soluzione. Un miglioramento del servizio appare comunque
possibile e auspicabile prevedendo un’attivazione più ampia rispetto ai soli
quattro mesi tra dicembre e aprile, anticipando realmente l’emergenza climatica
e fornendo l’accoglienza fin dal momento in cui emerge l’effettivo bisogno».

Arezzo,
venerdì 4 ottobre 2019
Nessun commento:
Posta un commento