AREZZO
– L'Arci Pesca Fisa di
Arezzo archivia una stagione divisa tra tante soddisfazioni sociali e grandi
difficoltà istituzionali. L'associazione, giunta al quarantacinquesimo anno di
attività, è riuscita a confermare la vitalità e le potenzialità della pesca sul
territorio provinciale aggregando quasi trecento tesserati, nonostante ormai da
due anni si trovi orfana di politiche adeguate e priva di risorse economiche per
il vuoto causato dal passaggio di competenze su questa disciplina dalla
Provincia alla Regione. Un importante motivo di soddisfazione è arrivato
dall'attività portata avanti dai cinque circoli della provincia che hanno
continuato ad essere un punto di riferimento per pescasportivi e appassionati:
tra questi spicca l'Nsps Terranuovese Colmic che con i suoi atleti compete nei
massimi campionati regionali e nazionali, poi vi sono il circolo Lago La Catona
di Arezzo, il circolo Lanciatori Aretini e i circoli della Valdichiana de Le
Chianacce e Poggio Tondo.
In quanto a risultati, inoltre, l'Arci Pesca Fisa ha
potuto festeggiare la vittoria del titolo italiano Trota-Lago firmata da Giulio
Cherici, atleta della Power Fish di Montevarchi che ha trionfato tra novanta avversari
nella finale del campionato a San Martino in Colle a Torgiano (Pg). Per la
seconda stagione consecutiva, dunque, l'associazione chiude l'anno con un
tricolore dal momento che nel 2015 fu l'Nsps
Terranuovese Colmic a trionfare nel Campionato Italiano a Box; nell'ultima
edizione, purtroppo, i pescasportivi valdarnesi non sono riusciti a ripetersi e
hanno chiuso il trofeo al nono posto della classifica generale. «Archiviamo una stagione in chiaroscuro -
commenta Alfredo Rondoni, presidente dell'Arci Pesca Fisa provinciale. - Il buio istituzionale che grava sulla pesca
ha limitato la nostra attività e le nostre potenzialità, ma nonostante questo
siamo riusciti a dare testimonianza della vitalità del nostro movimento.
Ringraziamo i circoli di Arezzo e provincia per aver confermato la fiducia
nella nostra associazione e per il loro impegno nell'aggregare tanti
appassionati di pesca».
Il contraltare di questo attivismo è
rappresentato dall'isolamento politico della pesca che è stato causa di
numerose difficoltà e che ha spinto la dirigenza dell'Arci Pesca Fisa ad interpellare
direttamente le istituzioni regionali. Le scarse risorse hanno inciso sulla
tradizionale attività dell'associazione che, rispetto al passato, ha dovuto
limitare il proprio impegno di tutela del territorio e dell'ambiente fluviale.
Nel corso degli anni, i volontari aretini hanno infatti collaborato con la
polizia provinciale attraverso il servizio di vigilanza ittica per il
monitoraggio dei fiumi e la denuncia di eventuali problematiche ambientali,
hanno garantito l'apertura della pesca sul torrente Corsalone e hanno lavorato
per ripopolare i fiumi del territorio aretino. «Tutte attività - conclude Rondoni, - che nell'attuale condizione saremo sempre più impossibilitati a
garantire».
Arezzo, giovedì 22 dicembre 2016
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