mercoledì 1 ottobre 2014

La politica sostenga l'imprenditoria e le aziende del territorio

AREZZO – Un sostegno all'imprenditoria e alle aziende del territorio da parte della politica locale. A richiederlo è Franco Mazzi, consigliere comunale del Pd e imprenditore alla guida della Cdas, che stimola le istituzioni ad un rinnovato impegno per far ripartire l'economia aretina e per superare l'attuale momento di difficoltà. Da sempre, infatti, le piccole aziende sono la linfa fondamentale del territorio dunque è necessario avviare un ragionamento politico volto a valorizzare il loro lavoro e a creare le condizioni perché possa crescere e creare nuova ricchezza. «La piccola imprenditoria - spiega Mazzi, - ha sempre retto la nostra città: tenerla al di fuori del dibattito politico e ignorarne le esigenze significherebbe distruggere l'economia. Purtroppo dobbiamo fare i conti con dati impietosi e con le difficoltà quotidiane di tantissime aziende: il caso eclatante è la Cadla che fa scalpore per i tanti posti di lavoro che verrebbero persi, ma nella stessa condizione vi sono tantissime altre situazioni che non fanno rumore. Dobbiamo dunque creare una coscienza politica di tutela delle piccole aziende e dell'enorme ricchezza garantita dal settore commerciale e artigianale cittadino».
Uno dei principali problemi riscontrati da Mazzi è l'assenza di spirito di iniziativa che impedisce al territorio aretino di emergere con le sue eccellenze. La provincia di Arezzo, posta nel cuore dell'Italia, può fare affidamento su un patrimonio naturale, paesaggistico e artistico con pochi pari nel resto del Paese ma, nonostante questo, non riesce a valorizzarsi.
«Non riusciamo a vendere le nostre eccellenze - denuncia Mazzi. - La Fiera Antiquaria è in difficoltà mentre Arezzo Fiere e Congressi avrebbe le potenzialità per attirare grandi appuntamenti internazionali ma finora è rimasto una cattedrale nel deserto per piccoli eventi. Non possiamo aspettarci che le piccole aziende possano lavorare in una città che langue in questo stato stagnante». Una delle proposte avanzate da Mazzi riguarda la creazione di una "cittadella del cinema" nelle aree dell'ex Uno-A-Erre o della Lebole, che possa fornire l'appoggio logistico e organizzativo per ospitare le riprese di film e documentari. La provincia di Arezzo fornisce infatti ambienti e location di eccezionale bellezza, dunque predisporre una cittadella del genere potrebbe garantire al territorio un ottimo strumento di promozione e portare nuovo turismo in città e nelle vallate, rilanciando così parte dell'economia in difficoltà. «La mia proposta - conclude Mazzi, - si colloca a metà tra lo stimolo e la provocazione. Sono però convinto che sia necessario avviare un dibattito e una raccolta di idee per attivare un cambiamento positivo e per superare la crisi vissuta dal nostro territorio».
                                                  
Arezzo, mercoledì 1 ottobre 2014

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