AREZZO – Un sostegno all'imprenditoria e alle aziende
del territorio da parte della politica locale. A richiederlo è Franco Mazzi,
consigliere comunale del Pd e imprenditore alla guida della Cdas, che stimola
le istituzioni ad un rinnovato impegno per far ripartire l'economia aretina e
per superare l'attuale momento di difficoltà. Da sempre, infatti, le piccole
aziende sono la linfa fondamentale del territorio dunque è necessario avviare
un ragionamento politico volto a valorizzare il loro lavoro e a creare le
condizioni perché possa crescere e creare nuova ricchezza. «La piccola imprenditoria - spiega Mazzi,
- ha sempre retto la nostra città:
tenerla al di fuori del dibattito politico e ignorarne le esigenze
significherebbe distruggere l'economia. Purtroppo dobbiamo fare i conti con
dati impietosi e con le difficoltà quotidiane di tantissime aziende: il caso
eclatante è la Cadla che fa scalpore per i tanti posti di lavoro che verrebbero
persi, ma nella stessa condizione vi sono tantissime altre situazioni che non
fanno rumore. Dobbiamo dunque creare una coscienza politica di tutela delle
piccole aziende e dell'enorme ricchezza garantita dal settore commerciale e
artigianale cittadino».
Uno dei principali problemi riscontrati da Mazzi è
l'assenza di spirito di iniziativa che impedisce al territorio aretino di
emergere con le sue eccellenze. La provincia di Arezzo, posta nel cuore
dell'Italia, può fare affidamento su un patrimonio naturale, paesaggistico e
artistico con pochi pari nel resto del Paese ma, nonostante questo, non riesce
a valorizzarsi.
«Non riusciamo a vendere
le nostre eccellenze - denuncia Mazzi. - La Fiera Antiquaria è in difficoltà mentre Arezzo Fiere e Congressi
avrebbe le potenzialità per attirare grandi appuntamenti internazionali ma
finora è rimasto una cattedrale nel deserto per piccoli eventi. Non possiamo
aspettarci che le piccole aziende possano lavorare in una città che langue in
questo stato stagnante». Una delle proposte avanzate da Mazzi riguarda la
creazione di una "cittadella del cinema" nelle aree dell'ex
Uno-A-Erre o della Lebole, che possa fornire l'appoggio logistico e
organizzativo per ospitare le riprese di film e documentari. La provincia di
Arezzo fornisce infatti ambienti e location di eccezionale bellezza, dunque
predisporre una cittadella del genere potrebbe garantire al territorio un
ottimo strumento di promozione e portare nuovo turismo in città e nelle
vallate, rilanciando così parte dell'economia in difficoltà. «La mia proposta - conclude Mazzi, - si colloca a metà tra lo stimolo e la
provocazione. Sono però convinto che sia necessario avviare un dibattito e una
raccolta di idee per attivare un cambiamento positivo e per superare la crisi
vissuta dal nostro territorio».
Arezzo, mercoledì 1 ottobre 2014
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