AREZZO – L'attività della Valli
Zabban deve essere interrotta per tutelare la salute dei cittadini,
dell'ambiente e dei suoi stessi lavoratori. Questo è quanto emerso
dall'assemblea pubblica organizzata con l'obiettivo di discutere di una
problematica emersa ormai da qualche anno ma che finora non è mai stata
pienamente affrontata: la complicata situazione della Valli Zabban, l'azienda
alle porte di San Leo. L'incontro, promosso dal circolo Acli di San Leo e
moderato dal presidente provinciale delle Acli Stefano Mannelli, ha visto la partecipazione
di numerosi cittadini che hanno avuto modo di confrontarsi con
l'amministrazione comunale rappresentata dall'assessore all'ambiente Paolo
Fulini, dall'assessore alle politiche sanitarie Marcello Caremani e dal
consigliere comunale Franco Mazzi. Nel corso dell'assemblea è stata illustrata
la recente storia della Valli Zabban e sono stati esposti i risultati di alcuni
monitoraggi effettuati dall'Arpat sulla qualità dell'aria nelle vicinanze
dell'azienda. Le polveri nell'aria, l'inquinamento e gli odori maleodoranti
rappresentano un reale problema che necessita di essere affrontato attraverso
due urgenti provvedimenti: l'immediata messa a norma dell'attività dell'azienda
o l'interruzione della produzione.
«Gli
abitanti di San Leo e delle zone limitrofe - ha puntualizzato Mannelli, - sono esasperati e preoccupati da questa
situazione. Le Acli non hanno intenzione di far chiudere l'attività produttiva
della Valli Zabban né di far perdere posti di lavoro, ma vogliono semplicemente
tutelare la salubrità dell'aria e la salute dei cittadini e degli stessi
lavoratori, chiedendo all'azienda di rispettare quanto previsto dal suo stesso
codice etico nel rispetto di ambiente, popolazione e dipendenti».
Arezzo, lunedì 27 ottobre 2014
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