AREZZO – L'attività della Valli
Zabban deve essere interrotta per tutelare la salute dei cittadini,
dell'ambiente e dei suoi stessi lavoratori. Questo è quanto emerso
dall'assemblea pubblica organizzata con l'obiettivo di discutere di una
problematica emersa ormai da qualche anno ma che finora non è mai stata
pienamente affrontata: la complicata situazione della Valli Zabban, l'azienda
alle porte di San Leo. L'incontro, promosso dal circolo Acli di San Leo e
moderato dal presidente provinciale delle Acli Stefano Mannelli, ha visto la partecipazione
di numerosi cittadini che hanno avuto modo di confrontarsi con
l'amministrazione comunale rappresentata dall'assessore all'ambiente Paolo
Fulini, dall'assessore alle politiche sanitarie Marcello Caremani e dal
consigliere comunale Franco Mazzi. Nel corso dell'assemblea è stata illustrata
la recente storia della Valli Zabban e sono stati esposti i risultati di alcuni
monitoraggi effettuati dall'Arpat sulla qualità dell'aria nelle vicinanze
dell'azienda. Le polveri nell'aria, l'inquinamento e gli odori maleodoranti
rappresentano un reale problema che necessita di essere affrontato attraverso
due urgenti provvedimenti: l'immediata messa a norma dell'attività dell'azienda
o l'interruzione della produzione.
«Gli
abitanti di San Leo e delle zone limitrofe - ha puntualizzato Mannelli, - sono esasperati e preoccupati da questa
situazione. Le Acli non hanno intenzione di far chiudere l'attività produttiva
della Valli Zabban né di far perdere posti di lavoro, ma vogliono semplicemente
tutelare la salubrità dell'aria e la salute dei cittadini e degli stessi
lavoratori, chiedendo all'azienda di rispettare quanto previsto dal suo stesso
codice etico nel rispetto di ambiente, popolazione e dipendenti».
La
situazione della Valli Zabban è diventata critica soprattutto a causa
dell'espansione abitativa di Arezzo e di San Leo, che va in collisione con il
posizionamento dell'industria e con la sua produzione. L'azienda ha recentemente
dichiarato di voler avviare la messa in sicurezza dell'impianto, ma tale
promessa è già stata presentata e disattesa anche in passato, dunque cittadini
e istituzioni sono ora uniti nell'intenzione di stopparne la produzione. Visto
il protrarsi negli anni delle emissioni maleodoranti e visto il diniego di
Arpat a prorogare l'attuazione dei lavori
di adeguamento, l'amministrazione è infatti orientata a bloccare le
lavorazioni non a norma. «La salute delle
persone viene prima di tutto - ha spiegato Fulini. - La proroga per l'attuazione dei lavori ha ricevuto parere negativo,
dunque la posizione del Comune di Arezzo è di far interrompere immediatamente
ogni produzione tossica e pericolosa. Non vogliamo fermare l'attività
dell'azienda ma limitarla a ciò che rientra nelle norme e a ciò che rispetta i
cittadini e gli stessi lavoratori». Il prossimo step è ora la conferenza
dei servizi di venerdì prossimo in cui sarà chiamata ad esprimersi anche la
Provincia per trovare una soluzione comune e per decidere definitivamente la
sorte della Valli Zabban.
Arezzo, lunedì 27 ottobre 2014
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