AREZZO – Se il costo dei
rifiuti ad Arezzo non diminuirà, allora il passaggio a Sei Toscana sarà stato
un fallimento. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che, dopo l'approvazione
dell'aumento delle aliquote della Tari, chiedono una maggiore efficienza per
razionalizzare la gestione dei rifiuti e per riuscire così a procedere verso un
futuro ribasso dei prezzi. Questo doveva essere infatti lo scopo che ha portato
alla creazione di Sei Toscana e che, per il momento, è ben lontano dall'essere
raggiunto, con la conseguenza che questa grande azienda potrebbe rappresentare
un errore di valutazione che graverà esclusivamente sulle tasche dei cittadini.
In primis sugli aretini che nella Tari si troveranno un +9% ben maggiore
dell'aumento intorno al 3% deciso per le amministrazioni di Siena e Grosseto,
due città con costi pro-capite di smaltimento dei rifiuti molto superiori a
quelli di Arezzo. Tale brusco aumento appare dunque difficilmente spiegabile e
giustificabile.
«Il Piano Economico
Finanziario redatto da Sei Toscana - spiega Franco Romagnoli dei Popolari
per Arezzo, - non lascia comprendere le ragioni degli aumenti,
anche perché il Comune di Arezzo in precedenza aveva votato contro il rialzo
del costo del servizio. In sede di Commissione Bilancio è stato affermato che
la gestione di Aisa era efficiente ed è stato precisato che Sei Toscana si
occupa esclusivamente di raccolta e di spazzamento, dunque è difficile
individuare i motivi del rincaro che vede i cittadini pagare costi maggiori
senza ricevere servizi migliori. Si rende dunque necessario che l'amministrazione
comunale chiarisca il ruolo economico di Aisa e capisca come sono cambiati i
costi del servizio rispetto al 2013».
Arezzo, venerdì 17 ottobre 2014
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