AREZZO – Un'azienda aretina è nel cuore del
progetto europeo "Axiom" destinato a unire i più moderni sistemi
informatici e tecnologici. Seco, leader nel mercato internazionale delle schede
elettroniche, insieme ad altre sei aziende e centri di ricerca ha vinto un
bando dell'Unione Europea di quasi 4 milioni di euro, per la realizzazione di
un innovativo computer modulare. Axiom nasce infatti con l'obiettivo di
riuscire a coordinare un sistema intelligente in cui si integrano strumenti
finora divisi come internet, videosorveglianza e domotica, aggregando le migliori
tecnologie esistenti sul mercato per assicurare maggiore comunicatività e
connettività agli oggetti di utilizzo quotidiano. Questo ambizioso lavoro
prenderà ufficialmente il via da febbraio 2015 e dovrà concludersi entro il
2018 con la realizzazione di una nuova scheda a basso costo, dalle elevate
perfomance di calcolo, espandibile, di facile utilizzo e open, aperta, cioè modificabile e migliorabile da chiunque.
«Axiom è stato scelto dall'Unione Europea tra
oltre 140 progetti - spiega Daniele Conti, presidente di Seco e fondatore
dell'azienda nel 1979, - per la sua
promessa di integrare in un solo computer le più avanzate tecnologie
attualmente presenti sul mercato. Tra i punti cardine del progetto vi sono la
creazione di un ambiente di facile utilizzo, a cui i singoli sviluppatori
porteranno il loro contributo direttamente da internet, e soprattutto la
cooperazione tra alcune delle migliori aziende e centri di ricerca d'Europa che
metteranno in rete le proprie competenze».
Il contributo dello Seco sarà determinante soprattutto per
la parte hardware, con un impegno che coinvolgerà gran parte dei dipendenti
dell'azienda e che porterà a nuove assunzioni, creando lavoro e ricchezza sul
territorio aretino. «Questo progetto
rafforza la posizione di Seco tra le più importanti aziende europee del settore
- aggiunge lo stesso presidente Conti. - La commissione ha scelto il nostro progetto perché tutti i soggetti
coinvolti hanno dimostrato di avere le capacità pratiche e le conoscenze
teoriche per sostenerlo e renderlo concreto. Questo infatti non è solo un
progetto di ricerca, ma deve portare a soluzioni concrete: nel 2018 dovrà
essere pronto un prodotto da mettere in commercio».
Arezzo,
giovedì 16 ottobre 2014
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