AREZZO – Il taglio delle Asl
non può essere la soluzione per combattere gli sprechi nella sanità. A
sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che, dopo l'annuncio del governatore
regionale Enrico Rossi di voler ridurre da sedici a tre le aziende ospedaliere
toscane, esprimono le loro perplessità su questa manovra che concentrerebbe la
sanità tra Firenze, Pisa e Siena. Ormai da diversi anni si parla
dell'accorpamento delle Asl ma questa improvvisa scure sulla sanità locale
giunge totalmente inaspettata perché, nel frattempo, non è mai stata effettuata
una verifica delle esigenze dei singoli territori e non è mai stato creato un
tavolo tecnico in grado di preparare in modo serio e condiviso questa riforma.
Per ridurre i costi, infatti, è necessario effettuare una riorganizzazione
razionale dell'intero sistema, partendo in primis dall'eliminazione degli
sprechi nelle gestione amministrative che si verificano soprattutto nelle
Aziende Universitarie e nelle realtà provinciali fra piccoli ospedali.
«La razionalizzazione delle risorse -
spiega Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - deve avvenire dopo un'accurata verifica
delle singole aziende e dei singoli territori. Siamo d'accordo sulla necessità
di riduzione delle spese, ma ci sono tante possibilità per raggiungere questo
obiettivo. Una prima manovra, ad esempio, potrebbe riguardare la gestione
informatizzata omogenea all'interno di ogni Area Vasta: non è più pensabile che
ancora oggi le immagini radiologiche vengano inviate al centro di riferimento
di Siena con i mezzi delle associazioni, quando potremmo inviarle tramite
internet ottenendo consulenze specialistiche in tempo reale».
Arezzo, venerdì 24 ottobre 2014
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