SANSEPOLCRO (AR) – Basta alle
aperture domenicali indiscriminate di negozi e centri commerciali. La presa di
posizione è del circolo Acli “Adriano Olivetti” di Sansepolcro che, sul tema,
organizzerà nelle prossime settimane alcuni incontri di confronto e di dialogo con
le associazioni dei commercianti locali per approfondire la situazione del
territorio biturgense e per avviare un’azione comune volta a tutelare i
lavoratori nei giorni festivi. L’obiettivo dell’associazione è infatti di stimolare
una presa di coscienza della comunità riguardo alle implicazioni economiche e
sociali legate alle aperture senza sosta delle varie attività.
Il circolo Acli
sostiene che la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali,
avviata con il governo Monti, abbia creato problemi ai piccoli esercenti, abbia
portato benefici solo alla grande distribuzione e abbia peggiorato le
condizioni lavorative di migliaia di persone, rivoluzionandone i turni per
coprire anche le giornate festive. «Le
aperture domenicali - spiega la presidente del circolo Catia Savini, - hanno
provocato una deregolamentazione che, favorendo gli acquisti nei giorni festivi
e spalmandoli in tutta la settimana, ha colpito solo il piccolo negoziante a
favore della grande distribuzione: i dati di Confcommercio dicono che, tra il
2008 e il 2017, nel settore della distribuzione commerciale sono spariti circa
52.000 negozi, dunque dobbiamo impegnarci nel trovare soluzioni per frenare
questo calo».
Il percorso di
incontri promosso dalle Acli di Sansepolcro ambisce a far riflettere su valori
e tutele basilari della vita di ogni cittadino. Ad essere messa a rischio è
infatti la stessa tenuta sociale perché i giorni di festa rappresentano
occasioni per incontrare la famiglia, per consolidare rapporti, per coltivare
amicizie e per impegnarsi in attività al servizio della comunità. L’obiettivo
degli aclisti è dunque di tornare a valorizzare il riposo come un “bene
relazionale” che deve essere difeso e che rappresenta un baluardo fondamentale
per lo stato di salute di ogni comunità. «In
linea con l’insegnamento della chiesa cattolica - continua Savini, - auspichiamo che il Governo intervenga per
disciplinare un settore che ha inevitabilmente riflessi sull’intero territorio
da un punto di vista sociale ed economico, creando disagi e alienazione dalla
comunità. Occorre essere uniti nel perseguire l’obiettivo della crescita
integrale dell’uomo, nella sua capacità relazionale ed affettiva».
Sansepolcro
(Ar), mercoledì 31 ottobre 2018
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