AREZZO – La valorizzazione di Ponte Buriano può
rappresentare per Arezzo un'opportunità sociale, economica e turistica. A
sostenerlo sono i Popolari per Arezzo che avanzano l'esigenza di rilanciare una
zona naturale e architettonica di notevole pregio, situata a pochissimi
chilometri dalla città. Il ponte romanico e l'area naturale protetta di Ponte a
Buriano e Penna rappresentano infatti una ricchezza che finora non è stata
adeguatamente valorizzata dall'amministrazione e che, al contrario, dovrebbe
essere sfruttata per il rilancio dell'intero territorio circostante.
L'obiettivo è di riavvicinare la zona alla città, studiando soluzioni e
progetti che possano renderla un vero e proprio spazio urbano da utilizzare
come un luogo di incontro e di socializzazione; l'affascinante binomio tra
natura e arte potrebbe inoltre rappresentare lo strumento per attrarre
investimenti da parte della Regione Toscana e dell'Europa.
«Per iniziare - spiega Giovanni Grasso,
vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - occorre
una puntuale e continua manutenzione che permetta al patrimonio ambientale di
Ponte Buriano di conservarsi e di essere valorizzato come elemento di crescita
del territorio. In questo senso può essere utile sostenere la locale Cric -
Cooperativa Ricreativa Culturale, che da sempre anima la zona e la mantiene
viva proponendo numerose attività ed iniziative».
Per riqualificare il
ponte Buriano, l'idea dei Popolari per Arezzo è di promuovere un concorso
rivolto agli studenti del liceo Artistico e dei corsi di laurea in Architettura
e Ingegneria volto a sviluppare percorsi innovativi e sostenibili con
l'obiettivo di valorizzare l'opera medievale e di farla sentire più vicina alla
città. In seconda battuta possono essere predisposti una serie di itinerari
enogastronomici basati sulle eccellenze agroalimentari del territorio e capaci
di attirare turismo, mentre per scoprire e per rendere fruibile la riserva
naturale lungo il corso dell'Arno può essere realizzato un apposito sentiero
ciclabile fruibile attraverso un servizio di bike-sharing all'ingresso del parco. A livello sportivo, infine, la
zona potrebbe prestarsi ad attività legate a discipline acquatiche come, ad
esempio, la canoa. «Per tutelare il
territorio circostante - puntualizza Grasso, - occorre comunque avviare uno studio tecnico per valutare il rischio
idrogeologico della frazione limitrofa e per studiare interventi mirati in
grado di tutelare l'integrità dei luoghi, l'incolumità delle popolazioni e
la corretta manutenzione delle strutture».
Arezzo,
sabato 4 aprile 2015
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