AREZZO – Edifici abbandonati, immobili
pericolanti e cantieri bloccati degradano ormai da anni alcune zone della città
di Arezzo. Molti di questi intaccano il decoro urbano e rappresentano un brutto
biglietto da visita per la città, dunque i Popolari per Arezzo invitano
l'amministrazione ad eseguire una mappatura dei vari "scheletri"
architettonici presenti nel territorio comunale per valutare poi un piano di possibili
interventi. Una palazzina abbandonata si trova in via Fabroni, nel cuore del
quartiere di Saione: l'edificio è l'ex sede direzionale dell'Asl 8 che, dopo il
trasferimento degli uffici in via Curtatone, giace inutilizzato e in una
condizione di precarietà e pericolosità legata al transito dei pedoni e all'adiacente
sosta delle auto. La proposta mossa dai Popolari per Arezzo è di verificare la
stabilità dell'immobile con l'obiettivo di recuperarlo per ricavarne abitazioni
popolari da assegnare a famiglie in difficoltà.
«Questa operazione - spiegano i Popolari per Arezzo, - avrebbe un duplice impatto sociale: da un
lato, infatti, si recupererebbe uno stabile abbandonato a pochi passi dal
centro cittadino, mentre dall'altro si guadagnerebbero nuovi alloggi da
dedicare ad edilizia popolare. L'invito, rimasto inascoltato dalla precedente
amministrazione, è a contattare la proprietà dell'immobile per un progetto che
gioverebbe all'intera città».
Un secondo intervento, richiesto ai Popolari per Arezzo
dagli stessi cittadini, deve riguardare il recupero e la riqualificazione di
alcuni cantieri dell'area industriale La Sella tra via Romana e via Pieven
Landi. Questa zona ospita edifici in costruzione fermi ormai da diversi anni a
causa del fallimento delle aziende edili, con "scheletri" lasciati
all'incuria da quasi un decennio segnalati e delimitati soltanto da una
recinzione in plastica. A pochi passi sono inoltre presenti scavi per
fondazioni che, abbandonati da quasi un decennio, sono divenuti veri e propri
stagni, con una situazione di degrado e di pericolo anche dal punto di vista
sanitario. «Le costruzioni abbandonate e
gli scavi sono pericolosi e antiestetici - aggiungono i Popolari per Arezzo,
- inoltre sono collocati in una delle
direttrici di accesso verso Arezzo e, di conseguenza, lanciano un brutto
segnale a chi arriva in città. L'invito che rivolgiamo all'amministrazione è
dunque di procedere in primis per un intervento di messa in sicurezza della
zona e, in seconda battuta, per studiare una soluzione per garantire decoro e
dignità a questa importante area cittadina».
Arezzo,
giovedì 30 giugno 2016
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