AREZZO –
Rendere a pagamento il parcheggio di via Caduti sul Lavoro è stata una scelta
sbagliata che ha scontentato tutti e che ha denotato approssimazione sul tema
della sosta e della mobilità aretina. A sostenerlo sono i Popolari per Arezzo
che ricordano come, ormai dal 2015, la città attenda il varo definitivo del
Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che permetterebbe di fare chiarezza anche
su questo ambito e di lavorare con progettualità e senza improvvisazioni. In
via Caduti sul Lavoro erano stati sicuramente richiesti interventi e controlli
per contrastare il parcheggio selvaggio soprattutto in concomitanza di eventi
fieristici e di iniziative gastronomiche, ma l’associazione denuncia come la
risposta dell’amministrazione si sia limitata a porre le “strisce blu” a
discapito dei residenti e dei commercianti della zona.
Per quanto riguarda le
esigenze dei pendolari, invece, non è stata mostrata la sensibilità di provare
a trovare un’alternativa immediata o di prospettiva: i tanti che usufruivano
del parcheggio per poi servirsi dei mezzi pubblici, dunque, saranno ora
costretti ad andare in aree di sosta a pagamento o a girare per le strade
cittadine alla ricerca di posti gratuiti a discapito, ovviamente, della
salubrità dell’aria e del traffico. «È
evidente che tale scelta sia l’ultimo disperato tentativo per rianimare il
parcheggio multipiano Mecenate che non ha mai brillato per utilità e, di
conseguenza, per ricavi - commenta Andrea Gallorini, presidente
dei Popolari per Arezzo. - Fin da prima
della sua realizzazione, la nostra associazione ha sottolineato l’inutilità di
tale struttura, dal momento che sarebbe stato sufficiente mettere a norma il
parcheggio a raso già esistente e, con un minimo investimento, lasciarlo
gratuito a pendolari e cittadini. Non fu così e adesso abbiamo una struttura
che è costata, e che tuttora costa perché finanziata con un leasing, oltre
quattro milioni di euro».

Arezzo,
giovedì 18 gennaio 2018
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