giovedì 29 gennaio 2015

Interventi urgenti per mettere in sicurezza Palazzo del Pero

AREZZO – Palazzo del Pero rischia di diventare una località a forte rischio alluvionale. A sollevare l'allarme sono i Popolari per Arezzo che hanno rivolto un'interrogazione alla giunta comunale chiedendo opere di messa in sicurezza in grado di scongiurare pericoli idrogeologici. Il consigliere comunale Luigi Scatizzi ha illustrato con particolare attenzione la situazione della zona di Palazzo del Pero limitrofa ai torrenti Cerfone e Fiumicello, una zona di recente urbanizzazione dove sono state realizzate molte abitazioni e dove abitano numerose famiglie. Il problema è costituito dall'ubicazione di queste nuove costruzioni che sono collocate nella parte più bassa del paese e al di sotto degli argini dello stesso Cerfone che dunque, in caso di forti piogge, potrebbe rappresentare un pericolo per gli stessi abitanti. Già nell'ottobre del 2013, infatti, si sono verificati eventi alluvionali che hanno determinato l'allagamento dei primi piani di queste abitazioni, con l'acqua che ha superato il metro di altezza causando danni e disagi ai residenti.
Constatata questa situazione, la richiesta che i Popolari per Arezzo hanno rivolto all'amministrazione è di attivarsi insieme agli altri enti competenti (Consorzio di Bonifica, Provincia e Comunità Montana) per contribuire alla messa in sicurezza di Palazzo del Pero. 
La necessità è infatti quella di un impegno comune che garantisca un'urgente programmazione di lavori e di opere per impedire definitivamente ogni futuro pericolo alluvionale. «Le frazioni necessitano di attenzione - spiega Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - con la consapevolezza che prevenire è meglio che curare. Si rende dunque necessaria un'analisi delle criticità idrogeologiche e del livello di rischio a cui è sottoposto Palazzo del Pero, indicando chiaramente le tempistiche per affrontare in maniera strutturata la problematica e individuando possibili soluzioni per garantire sicurezza agli abitanti».

Arezzo, giovedì 29 gennaio 2015

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