AREZZO – Una rassegna teatrale
tutta dedicata a mafia e legalità. Nelle mattine da lunedì 19 a mercoledì 21 gennaio, il
Teatro Pietro Aretino aprirà le porte alle scuole superiori e medie della
provincia di Arezzo per una doppia iniziativa organizzata dall'associazione
culturale Noidellescarpediverse con il patrocinio del Comune di Arezzo. Oltre
300 studenti avranno l'occasione di riflettere sull'educazione alla legalità e
sulla storia delle mafie assistendo alla messa in scena dello spettacolo "Qui
Gela. Andata e Ritorno" e poi partecipando al successivo laboratorio di
discussione e approfondimento sui temi trattati dallo stesso spettacolo. Le
repliche dello spettacolo sono alle 9 e alle 11. In quest'ultima fase gli studenti saranno
chiamati a portare il loro contributo in prima persona, confrontandosi
sull'importanza della legalità. Per permettere agli alunni di vivere questo
momento con consapevolezza e adeguata preparazione, ogni professore ha ricevuto
una scheda dello spettacolo e alcuni testi di riferimento su cui ha potuto
lavorare in classe, con spunti didattici estratti da libri come il
"Manifesto dell'antimafia" di Nando dalla Chiesa.
«Con
questa rassegna - spiega Francesco Romizi, assessore con delega
all'educazione alla legalità - il teatro ritrova
la propria originaria vocazione di strumento di educazione civica, permettendo agli
insegnanti e agli alunni di scoprire il valore della legalità con una
riflessione che parte dai racconti sulla mafia siciliana messi in scena
dall'associazione Noidellescarpediverse».
Lo spunto per il laboratorio sarà infatti
fornito da "Qui Gela", uno spettacolo interpretato dall'attore
siciliano William Catania su testo e regia di Samuele Boncompagni che gode del
sostegno della Scuola di Formazione Politica Antonino Caponnetto. Lo spettacolo
è costruito sui ricordi di un uomo di Gela, città siciliana divisa tra
splendori e miserie, che rivive la sua adolescenza quando, alla fine degli anni
'80, era un ragazzo che giocava innocentemente con i suoi amici mentre a pochi
metri da lui si verificano episodi di criminalità sempre più quotidiani.
Episodi che stavano trasformando una città di cultura e letteratura nota per
aver accolto Eschilo, uno dei più grandi autori tragici dell'antica Grecia, nel
teatro di una sanguinaria guerra tra Cosa Nostra e la Stidda. «Interpreteremo il tragico in una chiave
moderna e attuale - aggiunge lo stesso Boncompagni - con una storia incredibile che ben si adatta al percorso di educazione
scolastica degli alunni di superiori e medie».
Arezzo, giovedì 15 gennaio 2015
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