AREZZO
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Una delegazione della Federazione Anziani e Pensionati delle Acli si è recata a
Roma per partecipare ad una manifestazione volta a richiedere l'integrazione al
minimo delle nuove pensioni contributive. Tra i principali promotori della
riforma era presente anche l'aretino Paolo Formelli, vicesegretario nazionale
della Fap e segretario regionale della Toscana, che si è fatto portavoce di quelle
situazioni di difficoltà vissute da molti anziani la cui pensione non è
sufficiente a garantire una vita dignitosa. La proposta, nata dalla
collaborazione tra Fap Acli e Patronato Acli, è dunque quella di integrare gli
assegni pensionistici fino ad una quota stabilita annualmente, garantendo a
determinate categorie di lavoratori un importo minimale e al di sopra della
soglia di povertà. «Con questa iniziativa
- spiega Formelli, - abbiamo voluto dare
ascolto e voce alle situazioni di difficoltà, muovendo proposte globali volte a
perseguire i valori della giustizia sociale e del bene comune».
Alla base della
richiesta delle Acli c'è la tutela costituzionale prevista dall'articolo 38 che
recita "ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari
per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale" e "i
lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle
loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia,
disoccupazione involontaria".
Lo stesso articolo sancisce poi che a tali
compiti debbano provvedere organi ed istituti predisposti o integrati dallo stato.
«Negli ultimi anni - continua
Formelli, - stanno diventando di grande
rilevanza sociale numerose situazioni di emergenza nelle quali, soprattutto in
caso di invalidità, gli importi molto esigui della pensione mettono in gioco
persino le tutele della Costituzione». In sintesi, la proposta mossa dalle Acli alle istituzioni è di
analizzare e approfondire alcuni temi strategici legati alla condizione
dell'anziano come la non-autosufficienza, la tutela della salute, la tassazione
degli enti locali e il sistema previdenziale. L'obiettivo è di veder rafforzate
le competenze tecniche e amministrative di Fap e Patronato nella gestione delle
responsabilità complesse, accrescendo così la consapevolezza del ruolo dei due
enti, rafforzando la funzione di rappresentanza e tutela dei diritti di anziani
e pensionati, e maturando attitudini relazionali per lo sviluppo di proposte,
progetti e sinergie per il miglioramento della loro vita. «Questa proposta - aggiunge Pietro Donati del Patronato Acli di
Arezzo, - è una tappa importante che
sancisce il nostro impegno nel farci carico dei problemi sociali della
popolazione anziana, a cominciare dalle fasce più deboli e dalle situazioni più
gravi».
Arezzo, mercoledì 28 gennaio 2014
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