AREZZO
–
Un comune impegno per mantenere ad Arezzo una delle tre Asl previste dalla
nuova riforma toscana. In un momento tanto delicato per la sanità, i Popolari
per Arezzo lanciano l'esigenza di un coordinamento tra tutte le istituzioni per
mantenere l'autonomia ospedaliera locale. Il nuovo ordinamento prevede infatti
il riconoscimento di tre Aziende Ospedaliere Universitarie e di tre Aziende
Sanitarie Locali divise nelle tre aree vaste della regione, dunque Arezzo
rischia di essere tagliata fuori da questa riorganizzazione e di perdere la
gestione direzionale del proprio territorio. Considerando che Siena è sede
universitaria, la Regione deve infatti decidere se assegnare l'Asl dell'area
vasta "Sud-Est Toscana" ad Arezzo o, nella peggiore delle ipotesi, a
Grosseto. La politica cittadina deve dunque impegnarsi per far valere con le
istituzioni regionali tutte le proprie motivazioni per salvaguardare la
direzione ospedaliera presso l'ospedale San Donato. La sanità aretina, ad
esempio, eccelle in numerosi settori come l'ortopedia, la cardiologia, la
chirurgia robotica o la medicina nucleare, senza contare che vanta l'unica
Tomoscintigrafia Cerebrale (Pet) funzionante nella Toscana meridionale.
Inoltre
Arezzo può fare affidamento sul contributo del Calcit e sulla generosità dei
suoi cittadini che, nel corso degli anni, hanno contribuito ad innalzare la
qualità della sanità donando all'ospedale macchinari all'avanguardia e
favorendo così l'arrivo di numerosi specialisti.
«Considerando che la nostra città ha più abitanti e più strutture
rispetto a Grosseto - aggiunge il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - dobbiamo impedire che la regione continui a
impoverirci e ci privi anche dell'autonomia ospedaliera e sanitaria». Per
salvare l'azienda sanitaria aretina diventa di prioritaria importanza rendere
pienamente efficiente l'ospedale San Donato, provvedendo soprattutto a trovare
i primari in tutti i reparti al momento scoperti. I settori di medicina
nucleare, malattie infettive, neurologia e radioterapia sono infatti senza
guida, dunque l'Asl8 deve attivarsi con urgenza per trovare una soluzione a
questa carenza e per legittimare le proprie ambizioni di autonomia. «L'assenza di primari - aggiunge Giovanni
Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - è un problema che esiste ormai da anni e che ancora grava su quattro
reparti. Per acquisire credibilità e autorevolezza di fronte alla Regione,
dobbiamo colmare rapidamente questo vuoto assicurando così al San Donato una
struttura efficiente e funzionante in ogni settore».
Arezzo, sabato 24 gennaio 2015
Nessun commento:
Posta un commento