sabato 24 gennaio 2015

La Asl di Arezzo deve difendere l'autonomia direzionale

AREZZO – Un comune impegno per mantenere ad Arezzo una delle tre Asl previste dalla nuova riforma toscana. In un momento tanto delicato per la sanità, i Popolari per Arezzo lanciano l'esigenza di un coordinamento tra tutte le istituzioni per mantenere l'autonomia ospedaliera locale. Il nuovo ordinamento prevede infatti il riconoscimento di tre Aziende Ospedaliere Universitarie e di tre Aziende Sanitarie Locali divise nelle tre aree vaste della regione, dunque Arezzo rischia di essere tagliata fuori da questa riorganizzazione e di perdere la gestione direzionale del proprio territorio. Considerando che Siena è sede universitaria, la Regione deve infatti decidere se assegnare l'Asl dell'area vasta "Sud-Est Toscana" ad Arezzo o, nella peggiore delle ipotesi, a Grosseto. La politica cittadina deve dunque impegnarsi per far valere con le istituzioni regionali tutte le proprie motivazioni per salvaguardare la direzione ospedaliera presso l'ospedale San Donato. La sanità aretina, ad esempio, eccelle in numerosi settori come l'ortopedia, la cardiologia, la chirurgia robotica o la medicina nucleare, senza contare che vanta l'unica Tomoscintigrafia Cerebrale (Pet) funzionante nella Toscana meridionale.
Inoltre Arezzo può fare affidamento sul contributo del Calcit e sulla generosità dei suoi cittadini che, nel corso degli anni, hanno contribuito ad innalzare la qualità della sanità donando all'ospedale macchinari all'avanguardia e favorendo così l'arrivo di numerosi specialisti. 
«Considerando che la nostra città ha più abitanti e più strutture rispetto a Grosseto - aggiunge il consigliere comunale Luigi Scatizzi, - dobbiamo impedire che la regione continui a impoverirci e ci privi anche dell'autonomia ospedaliera e sanitaria». Per salvare l'azienda sanitaria aretina diventa di prioritaria importanza rendere pienamente efficiente l'ospedale San Donato, provvedendo soprattutto a trovare i primari in tutti i reparti al momento scoperti. I settori di medicina nucleare, malattie infettive, neurologia e radioterapia sono infatti senza guida, dunque l'Asl8 deve attivarsi con urgenza per trovare una soluzione a questa carenza e per legittimare le proprie ambizioni di autonomia. «L'assenza di primari - aggiunge Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo, - è un problema che esiste ormai da anni e che ancora grava su quattro reparti. Per acquisire credibilità e autorevolezza di fronte alla Regione, dobbiamo colmare rapidamente questo vuoto assicurando così al San Donato una struttura efficiente e funzionante in ogni settore».

Arezzo, sabato 24 gennaio 2015

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