AREZZO
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Le istituzioni aretine
devono impegnarsi nel tutelare la sede di Arezzo della Camera di Commercio. I
Popolari per Arezzo chiedono al sindaco, al presidente della Provincia e a
tutti gli altri soggetti economici, politici ed istituzionali del territorio di
accantonare campanilismi e divisioni, trovando unità d'intenti nel sostenere
con forza e impegno il presidente Andrea Sereni nel suo assiduo lavoro volto a
mantenere in città l'ente camerale che è al momento sottoposto ad una delicata
fase di riorganizzazione. Il Consiglio dei Ministri sta infatti attivando una
riforma delle Camere di Commercio che, inserita nell'ambito della
ristrutturazione della pubblica amministrazione, nel giro di pochi mesi
potrebbe portare questi enti dagli attuali centocinque a non più di sessanta,
con accorpamento delle sedi con meno di settantacinquemila imprese iscritte.
Questa manovra potrebbe portare ancora una volta ad
un'unione tra Arezzo e Siena e, di conseguenza, una delle due sedi operative
rischierebbe un ridimensionamento.
A favore della permanenza della sede ad
Arezzo gioca il fatto che questa vanta ben diecimila imprese più di Siena e può
godere della presenza di uno dei poli fieristici più importanti del centro
Italia, ma per decidere questa battaglia potrebbe essere decisivo anche il peso
politico delle due città. Mai come ora, dunque, la politica deve dimostrare
vicinanza a Sereni e all'ente da lui presieduto, mostrando la ferma intenzione
di mantenere in città un punto di riferimento fondamentale per l'economia in
tutti i suoi settori: commercio, industria, artigianato e agricoltura. «L'eventuale perdita della Camera di
Commercio - commenta Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per
Arezzo, - rappresenterebbe un ulteriore
impoverimento per tutto il nostro comparto economico. Dall'università alla Asl
passando per la soprintendenza, Arezzo in molti campi è ormai secondaria o ha
ceduto la rappresentanza a Siena; ora deve rivendicare con orgoglio i propri
numeri e le proprie potenzialità per mantenere almeno la sede dell'ente
camerale. L'amministrazione comunale e tutte le altre istituzioni politiche ed
economiche della provincia devono avviare un clima di collaborazione con la
Camera di Commercio per procedere uniti verso il raggiungimento di un obiettivo
comune e per affrontare complessivamente le varie esigenze del territorio per
renderlo più forte e per evitare che le sue competenze vengono sfilate e
deviate ancora una volta verso Siena».
Arezzo,
sabato 29 ottobre 2016
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