AREZZO - La storia, le tradizioni e la
magia del popolo celtico rivivono ad Arezzo. Da venerdì 23 a domenica 25 giugno
torna l’Arezzo Celtic Festival, alla quarta edizione. Organizzato nel parco di
Villa Severi dall’associazione Cerchio delle Antiche Vie, proporrà un salto nel
passato tra ricostruzioni storiche, musica, mercatini e gastronomia.
Patrocinato da Comune di Arezzo, Provincia di Arezzo e Regione Toscana,
l’evento è l’unico del suo genere nel territorio toscano e promette dunque di
riunire migliaia di appassionati da tutto il centro Italia che arriveranno per
vivere la festa del solstizio d’estate. Arezzo Celtic Festival sarà arricchito
da tante iniziative che nell’arco dei tre giorni saranno rivolte a persone di
tutte le età tra laboratori, workshop, concerti folk, seminari, danze, giochi e
tornei, il tutto ambientato al tempo dei Celti.
L’assessore al turismo e grandi eventi Marcello
Comanducci: «Intanto vorrei accennare
alla location, il parco di Villa Severi: un'area verde molto bella ma poco
utilizzata per gli eventi e dunque da rianimare. Siamo contenti che gli stessi
organizzatori considerino il festival come un'opportunità turistica estiva.
Sono stati messi in piedi dei pacchetti con tour operator, per muovere persone
da fuori città. Vediamo se questa nuova prospettiva porterà alla crescita della
manifestazione, questa edizione è un autentico banco di prova».
Mauro Melis del Cerchio delle Antiche Vie: «Quest'anno abbiamo importanti
collaborazioni, a partire dal Comune di Arezzo, il nuovo gruppo astrofili,
arcieri della Chimera, gruppi storici come Clan della cavalla bianca di Varese,
Massimo Giuntini alla direzione artistica, due voci che parleranno tramite
filodiffusione e che permetteranno al pubblico di sapere ciò che accade. Le
voci sono di Serena Carnemolla e di Nico Mezzetti. Abbiamo pensato infine alle
famiglie in difficoltà con un banco vendite che permetterà di raccogliere fondi».
La festa sarà
inaugurata il 23 giugno, alle 18, con l’apertura del mercatino tematico e degli
accampamenti storici che occuperanno tre sezioni del prato, con veri e propri
villaggi abitati, costruiti e vissuti secondo le tradizioni dei Celti e dei
Romani. Un’altra zona, invece, ospiterà la capanna dei druidi che, detenendo il
sapere scientifico e divinatorio, permetteranno di scoprire la spiritualità
degli antichi popoli. Le visite guidate accompagneranno a scoprire come questi
popoli vestivano e mangiavano, quali erano le loro attività principali durante
una giornata o come si preparavano alla battaglia.
Il sabato e la
domenica, l’Arezzo Celtic Festival inizierà già dalla mattina con un programma
ricco di appuntamenti. I più piccoli si potranno sbizzarrire tra passeggiate a
cavallo, laboratori di creazione di abiti celtici, invenzione di favole e una
grande caccia al tesoro, mentre i più grandi potranno provare il tiro con
l’arco, i tornei, i balli irlandesi, i workshop di arpa e di cornamusa. Non
mancheranno nemmeno gli incontri più specifici sui miti irlandesi, sugli alberi
sacri della tradizione druidica e sui cristalli, fino ad arrivare a un vero e
proprio matrimonio celtico la domenica alle 11.
Tutto questo
sarà affiancato da un’area gastronomica che, per pranzo e per cena, garantirà
ristoro a chi si vorrà cimentare nelle varie attività dedicate ad adulti e
bambini dalla mattina alla notte. Ogni sera, inoltre, sono in calendario
spettacoli e concerti a partire dalle 21. Il primo sarà il venerdì con i
concerti di Stefano e Valentina Corsi e, successivamente, degli Irish Secret,
ma l’appuntamento di punta sarà il sabato con lo spettacolo di fuoco di Carlo
III, l’atteso concerto della Massimo Giuntini Band e a mezzanotte l’accensione
del Fuoco Sacro di Litha. Quest’ultima sarà la celebrazione del trionfo del
sole, una festività pagana che ancora viene onorata dai druidi d’Inghilterra
della celebre Stonehenge, un monumento che sarà ricostruito anche sul palco
della festa aretina e che renderà ancor più suggestiva l’atmosfera. «La musica d'altronde - ha specificato
Massimo Giuntini, - nella società celtica
aveva una rilevanza particolare e da anni il genere celtico ha il suo mercato discografico».
Arezzo, 21 giugno 2017
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