AREZZO – La sanità aretina deve investire
maggiormente sulla prevenzione alle malattie. La richiesta arriva dai Popolari
per Arezzo che tornano ad evidenziare le numerose problematiche vissute
dall'ospedale San Donato che limitano le potenzialità della struttura e che
costringono sempre più cittadini ad accollarsi costi per visite private che, in
realtà, dovrebbero essere comprese nel servizio sanitario pubblico. Lunghe
liste d'attesa per prestazioni diagnostiche e visite specialistiche che possono
oscillare tra i sei e i dodici mesi, posti letto ospedalieri carenti in reparti
con grande afflusso come bronco-pneumologia, cardiologia e geriatria, e Pronto
Soccorso spesso in difficoltà: tutto questo testimonia un lento peggioramento
del servizio, nonostante la presenza all'interno del San Donato di molti
settori d'eccellenza.
Questo scenario necessita dunque di una profonda
riorganizzazione per ritrovare l'efficienza e, soprattutto, per stimolare
quella cultura della prevenzione che, in molti casi, può essere necessaria per
individuare in tempo le malattie e per salvare vite. «Deve essere garantita il più possibile la parità di accesso alle cure a
tutti i cittadini, a prescindere dalla condizione sociale ed economica -
spiegano i Popolari per Arezzo. - La
trascuratezza della malattia di una persona può compromettere la salute di un'intera
collettività. Il nostro servizio sanitario è molto costoso e assorbe gran parte
delle risorse del bilancio regionale ma proprio per questo è necessario
renderlo efficiente ed efficace. Visite e prestazioni diagnostiche non sempre
sono erogate con la giusta rapidità dal sistema sanitario pubblico e questo
comporta una carenza molto sentita dalla popolazione che trova riscontro, per
chi può permetterselo, nella sanità privata praticamente senza liste d'attesa».
Alla
luce di tutto questo, i Popolari per Arezzo avanzano l'esigenza di
razionalizzare le spese legate alle pesanti e costose strutture amministrative,
per potenziare la presenza di medici, infermieri e operatori sanitari. In
parallelo devono essere aumentati i posti letto per le patologie
statisticamente in aumento, ritagliando così la sanità sulle reali esigenze dei
cittadini. Nell'attuale fase di dismissione o depotenziamento degli ospedali
periferici, infine, è necessario costruire una buona rete di servizi sul territorio
con visite puntuali e tempestive che possano prevenire l'esigenza di
ospedalizzazione. «Un sistema sanitario
solidale e completato dal supporto della sanità privata - aggiungono i
Popolari per Arezzo, - è il modo per
rendere il servizio pubblico equo e accessibile a tutti, ma per fare questo è
necessaria una riorganizzazione dettata dalle esigenze dei cittadini e non da
quelle della dirigenza o della politica. Senza queste operazioni, infatti, la
tanto sponsorizzata prevenzione diventa una parola vuota e un mero slogan, ma
poco attinente con la salute delle persone e della collettività».
Arezzo,
venerdì 16 giugno 2017
Nessun commento:
Posta un commento