AREZZO – Sana alimentazione e attività motoria
per prevenire l'obesità tra le fasce più giovani della popolazione. La Lilt di
Arezzo sta strutturando un progetto che, dai prossimi mesi, verrà proposto alle
scuole e alle istituzioni per sensibilizzare verso quelle corrette pratiche che
aiutano a star bene e ad arginare l'emergere di tumori ed altre malattie. La
collaborazione avviata con il professor Paolo Sossai, docente universitario e direttore
del dipartimento medico dell'Area Vasta di Urbino, ha fornito all'associazione
il necessario sostegno scientifico per farsi promotrice di iniziative di
educazione e di ricerca volte a diminuire l'incidenza di alcune patologie sul
territorio aretino. I primi sforzi di questa sinergia saranno orientati verso
l'obesità, cioè l'aumento di peso causato dal grasso corporeo che costituisce
una causa di problemi cardiovascolari, di diabete, di cancro e di altre
malattie.
Questa patologia può ridurre l'aspettativa di vita da cinque a vent'anni
e interessa il 30% della popolazione europea (mentre il 50% della stessa
popolazione è in sovrappeso). «Nell'insorgere
dell'obesità vi può essere una componente genetica - spiega Sossai, - ma quella che sicuramente più conta è la
componente ambientale dovuta ad un'alimentazione troppo ricca di zuccheri e
grassi, e a poca attività fisica. L'approccio più adeguato per ridurre l'obesità
è dunque sia alimentare che motorio, due fattori che sono complementari per
favorire la buona salute. L'obiettivo della Lilt è di fare prevenzione ai
tumori e alle altre malattie, facendo capire già ai bambini e ai ragazzi
l'importanza di adottare stili di vita sani e salutari, dunque abbiamo
intenzione di affrontare il problema dell'obesità partendo, dal prossimo anno
scolastico, con un progetto di ricerca e formazione che coinvolga le scuole e i
giovani».

Arezzo,
mercoledì 21 giugno 2017
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