AREZZO – Tre ipotesi operative per tutelare i
risparmiatori della vecchia Banca Etruria e per ricostruire un clima di fiducia
verso il nuovo istituto di Ubi Banca. A proporle è un gruppo di privati
cittadini che ha indirizzato una lettera aperta al sindaco di Arezzo per
stimolare azioni sinergiche per concretizzare e dar seguito alle tante
iniziative che si sono susseguite negli ultimi mesi, indicando una possibile
strada da seguire. L'iniziativa vede coinvolte anche personalità note in città
come l'ex funzionario di Banca d'Italia Vincenzo La Croce, il presidente di Federconsumatori
Arezzo Pietro Ferrari, il commercialista Roberto Maruffi e il segretario del
Psi aretino Alessandro Giustini, oltre a Guido Cosulich, Giovanni Laurenzi,
Elisabetta Nardi, Valeria Nassini e Giovanni Pelini.
L'obiettivo è
di creare un clima favorevole verso la nuova struttura bancaria di Ubi Banca e
di attuare strategie per confermarla come la banca del territorio, con un ruolo
essenziale in sostegno all'economia locale e al suo sviluppo.
La prima
richiesta mossa al sindaco è di promuovere ogni possibile intervento per
favorire questa vicinanza al territorio e di impegnarsi per rendere consapevoli
i cittadini aretini di quelli che possono essere i rischi e le opportunità legati
al nuovo istituto, nell'interesse anche dei risparmiatori e dei lavoratori. La
seconda azione riguarda la costituzione di un comitato aretino politicamente
trasversale che, facendo perno su un ruolo in prima linea dello stesso sindaco,
possa coinvolgere le amministrazioni locali, le forze economiche ed
imprenditoriali, le forze politiche e sociali, creando un coordinamento in
grado di perseguire azioni verso Ubi Banca per rappresentare e sostenere la
realtà socio-economica del territorio. Il terzo e ultimo invito riguarda poi la
possibilità di garantire un pieno sostegno alle azioni anche legali di supporto
alla tutela dei diritti dei risparmiatori aretini, azionisti e obbligazionisti,
per affermare le reali responsabilità dei precedenti amministratori di Banca
Etruria e per riportare giustizia nei riguardi del decreto governativo che ha
decretato la fine dell'istituto. Questo passaggio è ritenuto importante
soprattutto alla luce degli interventi di salvataggio per Monte dei Paschi e
banche venete che hanno evidenziato una forte disparità di trattamento rispetto
al caso aretino. «La lettera inviata al
sindaco - spiega Giustini, - nasce
alla luce di quanto emerso da incontri e manifestazioni che in questi mesi
hanno visto la partecipazione di cittadini, esperti del settore, associazioni
di risparmiatori, organizzazioni sindacali dei dipendenti di Banca Etruria,
amministrazioni locali e forze politiche. Lo stesso consiglio comunale di
Arezzo, lo scorso febbraio, ha approvato un documento per favorire iniziative a
sostegno degli obbligazionisti subordinati. L'obiettivo essenziale è di
lavorare tutti insieme per ricostruire una prospettiva di fiducia da parte dei
cittadini e dell'economia aretina verso la nuova struttura bancaria di Ubi Banca
che deve confermarsi come la banca del territorio».
Arezzo,
sabato 3 giugno 2017
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