AREZZO – Una città sicura è piacevole da
vivere, favorisce le relazioni, stimola la fruizione e il rispetto degli spazi
pubblici. Arezzo vanta aree verdi, parchi, piazze e luoghi d'incontro, ma la
valorizzazione di questa potenziale ricchezza è limitata da un senso di
insicurezza e di degrado percepito da tanti cittadini e testimoniato da
numerosi episodi di microcriminalità come furti, scippi, spaccio, violenze
verbali e fisiche. I Popolari per Arezzo tornano così a chiedere
all'amministrazione di attuare misure utili per aumentare la sicurezza e la
vivibilità di alcuni quartieri cittadini, potenziando il pattugliamento e il
presidio di zone ritenute a rischio come Saione, San Donato, il parco Pionta o
i giardini del Porcinai. Un maggior controllo del territorio, unito ad un
miglioramento dell'illuminazione e ad un incremento delle videocamere di
sorveglianza, rappresenterebbe infatti la prima strategia per scongiurare
alcuni piccoli fenomeni di microcriminalità e per garantire maggior serenità ai
cittadini.
Una delle esigenze di cui i Popolari per Arezzo da anni sono
portavoce è di riportare un presidio fisso della Polizia Municipale nei luoghi
maggiormente sensibili, come nel quartiere di Saione, per prevenire eventuali rischi
e per garantire un pronto intervento in caso di bisogno «A cosa serve avere una città con tanti luoghi di incontro e di
aggregazione, se poi si percepiscono timori nel viverli attivamente? -
chiede Giovanni Grasso, vicepresidente dei Popolari per Arezzo. - La sicurezza non deve rimanere uno slogan e,
di conseguenza, è necessario investire con programmazione e lungimiranza per
aumentare la serenità dello stare ad Arezzo. In questo senso, potrebbe essere
utile prevedere momenti di partecipazione e condivisione degli spazi comuni,
organizzando occasioni di incontro e di cittadinanza attiva per far rivivere le
zone ritenute a maggior rischio in collaborazione con mondo associativo,
parrocchie, istituzioni economiche e imprenditoriali».
Tra le possibili proposte, i Popolari per Arezzo invitano
l'amministrazione a valutare l'utilizzo dei droni per aumentare il senso di
sicurezza. Questo strumento sarebbe dotato di videocamera e potrebbe dunque
rappresentare un supporto per le attività di controllo e di monitoraggio del
territorio, svolgendo una funzione preventiva e dissuasiva. «Arezzo - aggiunge Grasso, - potrebbe essere tra le città pilota per
verificare la fattibilità e l'efficacia dello strumento dei
"droni-agenti"».
Arezzo,
venerdì 30 giugno 2017
Nessun commento:
Posta un commento