AREZZO – Camminando o guidando per Arezzo, in
questi giorni é possibile imbattersi in immagini riferite a situazioni di
povertà e a luoghi abbandonati. Ha preso il via il progetto "Vite
sparse" che, frutto di un'idea del fotografo Massimo Soletti con il
sostegno dei Popolari per Arezzo, si sviluppa come una mostra diffusa su tutto
il territorio cittadino per documentarne le aree abbandonate e degradate che
rivelano storie di emarginazione e di disagio. Lo strumento scelto per questo
racconto è il cartellone pubblicitario: trenta manifesti resteranno affissi
fino alla prossima settimana con l'ambizione di avviare una seria e profonda
riflessione amministrativa verso le politiche abitative e sociali, capace di
tenere realmente conto delle problematiche che interessano la realtà di Arezzo.
Questo percorso troverà coronamento in un convegno che, promosso dagli stessi
Popolari per Arezzo, sarà dedicato ai temi della corretta comunicazione sociale
al tempo dei social network, portando in città sabato 24 giugno alcuni
autorevoli relatori del panorama nazionale.
Le problematiche evidenziate da "Vite sparse"
trovano solide radici nei dati contenuti nel decimo rapporto diocesano sulle
povertà redatto dalla Caritas che spiega come, tra 2.120 utenti con cui l'ente
è entrato in contatto e che sono stati classificati secondo la condizione
abitativa, circa il 10% risultano senza alloggio e occupano luoghi o spazi come
case abbandonate, ex capannoni, auto, tende e altro. Questi numeri, in crescita
rispetto al passato, hanno motivato a documentare attraverso la fotografia le
varie situazioni di difficoltà e a scegliere gli scatti più significativi da
inserire nel percorso di "Vite sparse" che passa da via Michelangelo
a via Vittorio Veneto, da via Spinello a via Guadagnoli, da piazza San Donato a
via Giotto. «I dati - spiega Soletti,
- dimostrano come un gruppo consistente
di persone, formato anche da italiani e aretini, viva una situazione abitativa
di precarietà, trovando riparo anche in edifici abbandonati: "Vite sparse"
nasce per sensibilizzare verso queste situazioni e per stimolare una più
incisiva azione sociale da parte della politica».
Questo percorso accompagnerà al convegno del 24 giugno in
cui saranno trattate le più etiche e corrette modalità di comunicazione sociale
sui social network. L'incontro, aperto all'intera cittadinanza, sarà alle 17.00
presso palazzo Fossombroni in piazza San Domenico e vedrà come ospiti dei
Popolari per Arezzo il professor Giampiero Gamaleri della Pontificia Università
della Santa Croce di Roma e il giornalista Vincenzo Spagnolo di Avvenire. «L'uso della rete - commenta Andrea Gallorini,
presidente dei Popolari per Arezzo, - sta
trasformando la politica sociale in una politica social, con il sempre maggior
rischio di incappare in strumentalizzazioni e in cattiva informazione. Partendo
da "Vite sparse" che ha parlato di politica attraverso la fotografia,
l'incontro si pone l'ambizione di riflettere sull'etica da tenere nell'utilizzo
dei più moderni strumenti di comunicazione».
Arezzo,
giovedì 8 giugno 2017
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